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A

Abbiju. V. abbiu.

Abbilità. Questa voce nell’uso vale anche sfacciataggine, p. e. dopo avere ricevuti tanti benefizi, ebbe l’abilità di trattare come un assassino il suo benefattore. || Quando alcuno si vanta di cosa facile, suol dirsi ironicamente: bella abilità; ci vuole una grande abilità!

Abbinignanti. add. Di erba lenificativa: lenitivo, leniente (Rocca).

Abbinignari. v. a. Addolcire, lenire: lenificare.

Abbinirìciri. Protasi di binidiciri.

Abbirienti. V. obbidienti.

Abbirmateddu. add. dim. Un po’ bacato.

Abbirmatizzu. add. Alquanto bacato: bacaticcio.

Abbisanti. V. accortu.

Abbissicari. v. a. Gonfiare a mo’ di vescica.

Abbìti. V. abbìtu.

Abbraatizzu. add. Alquanto rauco (Rocca).

Abbraatu. add. Roco, divenuto rauco: arrocato.

Abbracari. V. abbacari.

Abbramatazzu. pegg. di abbramatu.

Abbramatu. add. Chi è tenace del suo, e non nè dà mai punto a nessuno: ciuco, asino (Fanf. e Rigutini).

Abbrazzateddu. dim. e vezz. di abbrazzatu.

Abbrusculiari. freq. e dim. di abbruscari: abbruciacchiare.

Abbudari. v. a. Imbiodare, ristoppare.

Abbuddatu. add. Ammaccato (Caglià).

Abbuffari. T. mur. Il gonfiarsi dei muri da una parte, e uscire dalla loro dirittura: far corpo. || Il gonfiarsi del legno per umido.

Abbuffuniari. V. buffuniari.

Abbunari. v. a. Detto di vivande che si apparecchiano sotto olio, aceto o simile: conciare.

Abbunatu. add. Di una persona che si ritrovi in tutti i ritrovi specialmente in tutte le feste si dice è abbunatu: è come la mortella, si ritrova a tutte le festicine.

Abbunnanteddu. dim. di abbunnanti. Nella Mea del Lori, si trova bondantello.

Abbunnanziusu. add. Abbondante, copioso, abbondoso (Jacopone).

Abbunnatura. s. f. Quel tratto di terreno che non si può arare per impedimento di rocce o che altro (Canicattì).

Abburari. v. a. T. gioj. Maniera di getto che si fa nell’osso di seppia: gettare in seppia. || Lavorare il rame, tornirlo e ripulirlo.

Abbusciu. V. vusciu. In Siracusa (Macaluso-Storaci).

Abbuttari. Per accuppari V.

Absenti. s. m. Sorta di liquore spiritoso: absinthe (voce straniera).

Accalucchiari. V. accucchiari § 2.

Accannari. v. a. Render esile, dimagrare: assottigliare. S’usa anco intr. e rifl. a. (Da canna, stecchito come una canna).

Accannatu. add. Magro: stecchito, smunto.

Accapari. v. a. Metter insieme: accozzare. || Venir a capo d’una cosa (da capu) terminare, levarne le mani.

Accapunatu. add. Rauco (Rocca).

Accarucchiari. v. a. Torre astutamente la roba ad altrui: frodare. || accarucchiarisi li picciuli, grancirli.