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VIR — 1095 — VIS


Virtuusuni. accr. di virtuusu.

Virulentu. add. Velenoso: virulento (Mort.).

Virzeddu. s. m. Verga di ferro, quadrangolare che serve a minuti lavori (Di Marco).

Virzottu. V. vurzottu (An. Cat.)

Visavì. s. m. Colui che nel ballare la quadriglia sta rimpetto all’altro: facciatina (Buscaino).

Visazza. s. f. Due tasche grandi come due sacchi attaccati, riempionsi di roba e caricansi a’ somieri: bisaccia, bisacce.

Visazzedda. dim. di visazza.

Visazzioni. V. pretestu (Biundi).

Visazzotta. dim. Bisaccia men piccola.

Visazzuna. accr. di visazza.

Visca. V. vrisca.

Viscanti. V. chitarra (Mal.).

Viscateddu. s. m. Fuscelletto impaniato per pigliar uccelli: paniuzzola.

Viscatu. s. m. Verga impaniata per pigliar uccelli: paniuzza, paniuzzo.

Viscatuni. accr. di viscatu: panione, vergone (pl. viscatuna).

Viscerali. add. Appartenente a viscere: viscerale.

Visceru. s. m. Parte interiore del corpo: vìscere. || met. L’intimo del cuore: viscera f. e viscere f. e m. || E l’intimo di checchessia: viscere.

Vischiddu. V. panareddu (Mal. e Pasq.).

Viscia. s. f. Piccol venticello freddo: brezza.

Vìscidu, Vìscitu. s. m. Quantità di materie viscide: viscidume. || Malattia per cui si segrega molta saliva: tialismo, tielismo. || nun fari nè cuitu, nè viscitu, non calere, non far impressione: non far nè caldo nè freddo (Da viscere).

Viscitusu. add. Che patisce o produce viscitu.

Visconti. s. m. Titolo aristocratico, meno che conte: visconte.

Viscòrnia. s. f. Incudinetta a due corna prolungate per lavori di latta ecc.: bicòrnia.

Viscottu. s. m. Pane ben cotto e tosto: biscotto. || Pasta leggiera, aromatica e dolce, cotta in forno per dolciumi: biscotto. || Prov. nun t’immarcari senza viscottu, non imprender cosa senza apparecchio: non bisogna imbarcarsi senza biscotto. || lu signuri duna lu viscottu a cu’ nun si lu sapi arrusicari, o a cu’ nun havi ganghi, la fortuna va da chi non ne sa approfittare: il grano va a chi non ha sacca, o chi ha denti non ha pane, chi ha pane non ha denti.

Viscu. s. m. Frutice che nasce su’ rami della quercia, del pero ecc. e serve a trarne la pania: vischio, visco. || La materia tenace fatta dalla bacche del vischio, per pigliare uccelli: pània, vischio. || met. Inganno dove altri resti preso: vischio.

Viscugghi. V. frascugghi.

Viscugghiari. V. vuscugghiari.

Viscuntatu, Viscuntìa. s. m. Dominio, feudo ove tiranneggia il visconte: viscontado, viscontea.

Viscuntissa. fem. di visconti: viscontessa.

Viscusazzu. pegg. di viscusu.

Viscuseddu. dim. Viscosetto.

Viscusia. s. f. Astuzia, malizia: versùzia.

Viscusità. s. f. Qualità di ciò che è viscoso: viscosità, vischiosità.

Viscusu. add. Tenace, di qualità del visco: viscoso, vischioso. || Appiccicaticcio. Sup. viscusissimu: viscosissimo.

Viscuttarìa. s. f. Luogo dove fansi biscotti: biscotteria. || Assortimento di biscotti: biscotteria.

Viscuttaru. s. m. Colui che fa biscotti: biscottajo.

Viscutteddu. dim. di viscottu: biscottino.

Viscuttinarìa. s. f. Quantità di biscottini.

Viscuttinu. V. viscutteddu.

Viscuvali. add. Vescovile: vescovale.

Viscuvatu. s. m. Dignità di vescovo: vescovado. || Ufficio, curia, abitazione del vescovo: vescovado. || Territorio della giurisdizione del vescovo: vescovato.

Viscuveddu. dim. di vescovo: vescovetto.

Viscuvili. add. Di o da vescovo: vescovile.

Viscuvu. s. m. Prete, nella gerarchia della Chiesa, di grado elevato sul gregge degli altri preti della diocesi: vèscovo.

Viscuvuni. accr. di viscuvu.

Visenteri. V. dissenteria (Pasq.).

Visera. s. f. Parte dell’elmo che copre il viso: visiera. || Cappuccio che cuopre completamente il capo, e vi si fanno due fori per vedere, l’usan i battuti (da noi babbuini): buffa, visiera.

Visibbili. add. Che può vedersi: visibile. Sup. visibbilissimu: visibilissimo.

Visibbilità. s. f. Qualità di ciò che è visibile: visibilità.

Visibbìliu. Voce latina corrotta, usata nella frase iri ’n visibbìliu, andar in estasi: andar in visibilio.

Visibbilmenti. avv. In modo visibile: visibilmente.

Vìsina. V. guisina || E per serpe in generale.

Visionariu. s. m. Quegli che si figura le cose e le crede, come se le avesse avute in visione: visionario.

Visioni. s. f. Il vedere: visione. || Immagine apparente: visione. || Apparizione di cose che l’uomo vede in sogno, o pargli di vedere in atto di grande astrazione di mente: visione.

Visir. s. m. Primo ministro della corte del Turco: visire.

Vìsita. s. f. L’atto del visitare: visita. || In pl. i mestrui delle donne. || iri ’n visita, andare i superiori visitando i luoghi di loro giurisdizione: andare in visita.

Visitamentu. s. m. Il visitare: visitamento.

Visitari. v. a. Andar a vedere altrui per ufficio di carità, per affezione, per osservanza: visitare. || Per sim. andare in alcun luogo per veder checchessia: visitare. P. pres. visitanti: visitante. P. pass. visitatu: visitato.

Visitaturi –trici. verb. Chi o che visita: visitatore –trice. || Chi è proposto a visitare un luogo per sopraintendere, osservare ecc.: visitatore.

Visitazzioni. s. f. Visitamento: visitazione. || Il giorno in cui si celebra la festa in memoria della visita fatta da Maria a S. Elisabetta: la visitazione; che è il 2 luglio.

Visitedda. dim. di visita.

Visittu. s. m. Vestito che copre le spalle, il seno e le braccia: busto.

Vìsitu. V. luttu. || iri a lu visitu, andar a condolersi. || teniri visitu, ricever le condoglianze in occasione della perdita di un parente (Pasq. dalle visite che si ricevono in tali occasioni).

Visitusu. add. Vestito a bruno per onore di un