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vinni, far il mestiere del rivendugliolo, del treccone: treccare. || tu nun mi nni vinni, si dice a persona di cui non ci fidiamo: tu non me ne vendi. || Prov. cu’ vinni scinni, quando si vende per bisogno. ||nun cc’è cosa cchiù cara vinnuta, di chidda chi s’accatta cu prigheri, ed anco viceversa: chi si profferisce è peggio di un terzo. Ond’anco diciamo: accatta e vinni quannu si’ prigatu. || cu’ voli vinniri caru nun guadagna dinaru, non è il prezzo ma lo smercio che arricchisce il negoziante.

Vinnirizzu. add. Venale, da vendersi: venderèccio. || Agevole a vendersi, a trovare spaccio: vendereccio.

Vìnnita. s. f. Il vendere: vèndita. || fig. Frode, trafurelleria, che dicesi anco fig. vinnita a spacca e pisa.

Vinnitedda. dim., Vinnutuna. accr. di vinnita.

Vinnitta. s. f. Onta o danno che si fa in contraccambio di offesa ricevuta: vendetta. || a vinnitta, in gran quantità: a vendetta. Vale anche, da prodigo: alla scialacquata. || mala vinnitta: sciupinìo. || Sterminio, conquasso. Onde fari vinnitta: conquassare, sterminare. E anco: far un casa del diavolo. Oltre il suo significato di vendicare: far vendetta.

Vinnittazza. pegg. di vinnitta: vendettaccia.

Vinnittedda. dim. Vendettuccia.

Vinnitureddu. dim. di vinnituri.

Vinnituri tura trici. verb. Colui o colei che vende: venditore trice.

Vinnizzioni. s. f. Vendita: vendizione. || fig. Danno, frode.

Vinnuta. V. vinnita.

Vinnutu. add. Da vinniri: venduto. || carni vinnuta, chiaman i prezzolati da qualunque despota o tristo pe’ suoi capricci.

Vintacciulu. V. vinticciolu.

Vintagliaru. s m. Colui che fa o vende ventagli: ventagliajo, ventagliaro.

Vintagliazzu. pegg. di ventagliu: ventagliaccio.

Vintaglieddu. dim. Ventaglino.

Vintagliuni. accr. Ventaglione (A Firenze).

Vintaloru. V. firriolu (Mal.).

Vintana. V. vintuliata.

Vintari. V. vintiari. || V. ciusciari. A Castrogiovanni. || Per truvari (Mal.).

Vintariari. V. cunfiscari (Mal.) Da vintariu.

Vintàriu. V. confisca. Forse per catacresi da inventario, poichè prima di confiscare si faceva l’inventario (Mal.). Per inventariu V. (Pasq.).

Vintazzu. pegg. di ventu: ventaccio.

Vintèsimu. add. Nome numerale ordinativo di venti: ventesimo. || sost. Una delle venti parti: ventesimo.

Vinti. Nome numerale contenente due decine: venti (A. V. ital. vinti; e ancora in qualche luogo di Toscana).

Vintiamentu. s. m. Il ventare o venteggiare.

Vintiari. v. intr. Soffiare o tirar vento: ventare, venteggiare, ventilare. || Muoversi al vento: ventilare, sventolare || Detto del vino, cominciar a inacidirsi: pigliar lo spunto, il forte, infortire. || Dicesi del non istar ferma alcuna cosa nel suo sito: pencolare. || Rubare, involare: far vento. || att. Adocchiare una cosa alla sfuggiasca o fra tante altre cose: sbiluciare, spipitare (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || vintiarisi farsi vento: sventolarsi. || Pigliar aria, passeggiare. || nun lassari vintiari a unu, tenerlo troppo occupato: non lasciarlo respirare. || V. sbintuliari.

Vintiata. s. f. L’azione del ventare o ventilare: ventilamento. || V. vintuliata.

Vintiatedda. dim. di vintiata.

Vintiateddu. dim. di vintiatu.

Vintiatu. add. Da ventilare: ventato. || Detto del vino: che ha preso lo spunto. || Pencolato ecc.

Vinticciolu. dim. di ventu: venticciuolo (Mort.).

Vinticciuleddu. dim. di vinticciolu.

Vinticeddu. dim, di ventu: venticello.

Vinticinchina. s. f. Una quantità di venticinque cose o persone: venticinquina.

Vinticincu. s. m. e add. Nome numerale di venti più cinque: venticinque || Nel giuoco del tresette o della calabresella è l’aver il due e il tre di uno stesso seme.

Vinticincumila. s. m. e add. Nome numerale di venticinque migliaia: venticinque mila.

Vinticinquèsimu. add. Nome numerale ordinativo di venticinque: venticinquèsimo.

Vintiduesimu. add. Nome numerale ordinativo di ventidue: ventiduesimo.

Vintidui. s. e add. Nome numerale che comprende venti più due: ventidue.

Vintilazioni. V. ventilazioni e simile.

Vintimila. s. e add. Nome numerale comprendente venti migliaja: ventimila.

Vintina. s. f. Quantità che arriva alla somma di venti: ventina. || add. Si diceva di una qualità di tela di lino, ora altrimenti chiamata.

Vintinedda. dim. di vintina.

Vintinovèsimu. add. Nome numerale, ordinativo di ventinove: ventinovesimo.

Ventinovi. s. e add. Nome numerale di venti e nove: ventinove. || Prov. tutti li mali foru vintinovi, poi vinni guaddareddu e fici trenta, per ischerzo si dice del sopraggiunger altro guajo ai primi.

Vintinu. add. Di venti anni: ventenne.

Vintiquattrèsimu. add. Nome numerale ordinativo di ventiquattro: ventiquattrèsimo.

Vintiquattru. s. e add. Nome numerale di venti più quattro: ventiquattro.

Vintiseèsimu. add. Nome numerale ordinativo di ventisei: ventiseèsimo.

Vintisegrana lisciu. In gergo, detto ad uomo furbo e tristanzuolo: guidone, gancio, arruffone, figuro.

Vintisei. s. e add. Nome numerale di venti più sei: ventisei.

Vintisettèsimu. add. Nome numerale ordinativo di ventisette: ventisettesimo.

Vintisetti. s. e add. Nome numerale di venti più sette: ventisette.

Vintitrì. s. e add. Nome numerale di venti più tre: ventitrè. || fig. Culo, poichè nel libro dei sogni pel lotto il culo ha il num. 23; che in Toscana e in Napoli è il 16. || a vintitrì uri e tri quarti, presso a finire, presso a mancare: a ventitrè ore e tre quarti.

Vintrìesimu. add. Nome numerale ordinativo di ventitrè: ventitrèesimo.