Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/1101

VER — 1083 — VIA


ferisce}}, ma ne differisce un po’ nella forma e grandezza. || Quella che portavan i frati questuanti: sacca, bisaccia. || aviri li vertuli chini, fig. conoscere a fondo tutte le magagne del tale o della tal cosa; vale anche esserne seccato. || aviri li vertuli chini e la panza vacanti, a nulla giova il parer di possedere, senza potere spendere a suo prò. || l’occhiu a mia e li manu a li vertuli, star guardingo: aver un occhio alla padella e uno alla gatta.

Veru. s. m. Verità, uniformità delle nostre idee co’ fatti: vero. || da veru, veramente: davvero, da vero. || pri veru, non da scherzo, ma da senno: da vero. || pigghiari pri veru, credervi. Villani ha: la reina prese a vero le parole ecc.

Veru. add. Che contiene verità, verace: vero. || Legittimo: vero. || Modo confermativo: vero. || è veru? maniera usata per domandare se un fatto è o non è così? p. e. è vero che il 20 settembre 1870 i nostri siano entrati in Roma? sicuro! || S’usa anche per cercar testimonianza altrui: n’è vero? è vero? non è vero? || nun cci n’è veru nenti: non è vero nulla. || veru è ca..., tuttavia, non pertanto: vero è, è ben vero che...

Veru. avv. Veramente: vero.

Vespa. s. f. T. bot. Insetto volatile simile alla pecchia: vespa. Vespa L. || fari comu ’na vespa o comu fussi muzzicatu d’una vespa, esser potentemente agitato e inquieto.

Vespaju. s. m. La tana delle vespe, de’ calabroni, e simile: vespajo. || T. med. Tumore dolorosissimo che procede da infiammazione del tessuto cellulare: vespajo.

Vespertinu, add. Di vespro: vespertino (Mort.).

Vèspiri, Vèspiru, Vespri, Vespru. s. m. L’ora tarda verso la sera: vespro, vèspero. || Una delle sette ore canoniche: vespro. || L’ora in cui si dice il mezzodì: vespro. || Il segno che si dà alla campana sonando a vespro: vespero. || – sicilianu, la strage che in ora di vespro fecero i Siciliani degli oppressori angioini nel 1282: vespro siciliano. E per sim. ogni improvvisa e grande strage: vespro siciliano. || Prov. ntra vespru e nona nun nesci nudda persuna bona, pregiudizi popolari: tra vespro e nona non va fuor persona bona. || lu senti a vespri ca sona?modo di dire, dopo che si è fatta una riprensione, come dire, hai inteso?

Vessamentu. V. vessazioni.

Vessari. v. a. Travagliare, molestare ingiustamente: vessare. P. pass. vessatu: vessato.

Vessaturi. verb. m. Chi o che vessa: vessatore.

Vessazioni. s. f. Il vessare: vessazione.

Vessillu. s. m. Stendardo, bandiera: vessillo.

Vessiri. v. intr. Trarsi indietro. A Scicli. Pasq.

Vesta, Vesti. s. f. Abito, vestimento: veste. || Specialmente quello da donna: vesta. || Per sim. qualunque cosa che copra: veste. || – a saccu, larga, senza vita: vestito a cappa. || – di cammara, quella agiata che si porta in casa: veste da camera. || Prov. la vesti fa l’omu, cioè come l’uomo veste è creduto, ciò in quanto a caste o ricchezze.

Vestiariu. s. m. Vestimento: vestiario. || Ciò che si dava ai frati per vestirsi: vestiario.

Vestibbianca. Voce composta per dire faredda V. E anco per cammisa V.

Vestibbulu. s. m. Grande spazio nell’ingresso di qualche edifizio: vestìbolo.

Vestìggiu. s. m. Segno impresso nel suolo dai piedi degli animali: vestigio. || met. Memoria, avanzo: vestigio.

Vèstiri. s. m. Il vestire: vestire.

Vèstiri. v. a. Metter in dosso il vestimento: vestire. || Detto de’ bambini, quando gli si sfascian i piedi e si comincia a mettergli le scarpe ecc.: dar i piedi. || Portar vestimento, aver vestimento in dosso: vestire. || Detto del cavallo: imbardare. || met. Si dice delle piante, o anco di cose morali: vestire. || rifl. a. Mettersi addosso le vesti: vestirsi. || Provvedersi di vestimenti: vestirsi. || Detto delle monache, far esse professione: vestirsi. || Prov. cu’ si vesti di robbi d’autru prestu si nni spogghia, il ladro o presto o tardi, o da Dio o dagli uomini è punito: chi dei panni altrui si veste, presto si spoglia. P. pass. vestitu, vistitu e vistutu: vestito.

Vestimentu. V. vistimentu e seguenti.

Veteranu. s. m. Soldato vecchio: veterano. || Per sim. persona che da gran tempo sia amico, servitore o altro: veterano.

Veterinària. s. f. Scienza che tratta la cura dei morbi delle bestie: veterinària.

Veterinàriu. s. m. Colui che professa veterinaria: veterinàrio.

Vettura. s. f. Carrozza che serve a trasportare per mercede: vettura. || – di rimisa, quella più polita o elegante: vettura da rimessa. || – d’affittu, quelle fermate su per le piazze per le corse usuali: vettura di piazza. || – di ritornu, quella che torna da un viaggio fatto epperciò fa spesso diminuzione di prezzo: vettura di rimeno o di ritorno. || Bestia da soma o da cavalcare affittata o prestata per trasportare: vettura, cavalcatura.

Vetturali. s. m. Quegli che guida le bestie che someggiano, o le carrozze ecc.: vetturale.

Vettustu. add. Antico, vecchio: vetusto (Mort.).

Vezzeggiamentu. s. m. Il vezzeggiare: vezzeggiamento.

Vezzeggiari. v. a. Far vezzi, carezzare: vezzeggiare. || rifl. a. Carezzarsi: vezzeggiarsi.

Vezzeggiativu. add. Che dinota vezzo, che si usa per vezzo: vezzeggiativo.

Vezzu. s. m. Trastullo: vezzo. || In pl. lezii, moine: vezzi. || Uso, consuetudine, modo di procedere: vezzo. || Ornamento di fila di perle o d’altre gioie che le donne portano al collo: vezzo.

Vezzusamenti. avv. In modo vezzoso: vezzosamente.

Vezzuseddu. dim. di vezzusu: vezzosello, vezzosetto.

Vezzusu. add. Che ha in sè grazia e piacevolezza: vezzoso. || Lezioso: vezzoso.

Vi. avv. che alcuna volta si usa affisso al verbo: vi. || Talora avv. locale e talora di moto: vi. Pitrè ha: chi cuntintizza vi fu. || pron. Invece di a voi: vi. || Apocope di vidi: ve'. || vi! esclamazione, interiezione: oh, ohi, uh.

Via. s. f. Luogo d’onde si va da luogo a luogo: via. || Cammino, viaggio: via. || fig. Qualunque