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VAR — 1074 — VAR


Varca. s. f. Veicolo sul mare: barca. || varca scumminata o dicesi a comunità o a riunione disordinata. || – di greci, di rumore confuso di molte persone: chiucchiurlaja. || – di sardi, luogo dove le persone stanno strette o pigiate. || aggiustamu sta varca, aggiustiamo questo disordine, distrighiamo questa matassa, fig. || Prov. varca torta, viaggiu drittu, quando una faccenda pare male avviata e che pure riesce a bene. || la varca è rutta cu’ si pò salvari si salva, si dice quando una cosa è disperata. || la varca è di cu’ la cravacca: il mondo è di chi se lo piglia. E vale anche, che il padrone è chi amministra sopra luogo. || varca senza timuni si perdi, un governo bisogna esservi.

Varcaloru. add. Quegli che governa la barca: barcaiuolo. || add. Di cosa che abbia figura di mezza luna, o di barca; e si dice specialmente della luna quando non è piena, ma nel primo e nell’ultimo quarto.

Varcanniana. s. f. Voce composta varca inniana. Sorta di barca indiana: piroga.

Varcarizzu. s. m. Quantità di barche, le barche complessivamente: barcherèccio. || Una grande barca che serve nelle tonnare: barcone.

Varcata. s. f. Quanto cape una barca: barcata.

Varcazza. pegg. di varca: barcaccia.

Varchïari. v. intr. Andar in barca: barcheggiare. || Navigare. || fig. Vacillare, titubare: barcollare.

Varchïata. s. f. Lo andar a diporto in barca: veleggiata. || L’andar e tornar delle barche per caricare, scaricare o altro: barchèggio.

Varchicedda, Varchitta. dim. di varca: barchetta, barchettina.

Varchittaloru. s. m. Colui che guida o governa barchette: barchettaiuolo.

Varchittata. V. varcata.

Varcocu. s. m. T bot. Albero di noto frutto: albicocco. || Prunus armeniaca L. || Il frutto di esso, che è tondo come la pesca ma più piccolo, giallo e rossiccio da una parte: albicocca. (Que’ dell’Elba la chiamano: barcòcola). || Prov. quannu lu varcocu è grossu è armatu d’ossu, è opinione che quando l’albicocco abbonda in frutto, abbondano anche gli altri alberi (Minà Palumbo) || Sonvi varie qualità di albicocchi come il valenzianu, di la riggina, minnularu, musculiatu, pirsicaru, aranciaru ecc.

Varcucazzu. pegg. di varcocu.

Varcucheddu dim. di varcocu.

Varcucuni. accr. di varcocu.

Varculiari. v. intr. Il non potere star fermo come fa la barca in sull’acqua, e dicesi pure di vecchi, di infermi, di ubbriachi ecc.: barcollare.

Varculiata. V. varchiata.

Varcuni. accr. di varca: barcone.

Varcuzza. dim. Barchettina.

Varda. s. f. Arnese simile alla sella, ma senza arcioni, che si pone sulle bestie da soma: barda. || arristari cu la varda sutta lu ventri, rimaner deluso. || serviri di varda e di sedda, servire in tutto e per tutto: servire da basto e da sella. || mettiri la varda ad unu, soverchiarlo.

Vardaloru. s. m. Cavallo per uso di correr il palio: bàrbero.

Vardari. V. guardari e simili.

Vardaru. s. m. Artefice di basti, varde ecc.: bastajo, bardellajo.

Vardatura. s. f. Tutto ciò che serve per bardare un cavallo: bardatura.

Vardedda. s. f. Specie di sella con piccolo arcione di cui si servono i contadini: bardella. || Quella imbottitura che si conficca sotto l’arcione perchè non offenda il dosso dell’animale: bardella. || Involto di cenci o altro, che si pone in capo chi porta pesi: cèrcine. || E ciò che i facchini sottopongono al peso da portare. || Trave posta all’angolo dei muri, per sostenere la testata di una trave marcita.

Vardidduni. accr. di vardedda: bardellone.

Vardidduzza. dim. Bardelletta.

Vardiuni. V. guardiuni.

Vardunaru. s. m. Chi fa i basti: bastajo (Macaluso-Storaci).

Varduneddu. dim. di varduni. || Specie di bardelletta che si pone sotto il giogo dell’aratro sopra il collo dell’animale.

Varduni. accr. di varda. || V. sidduni.

’Varìa. s. f. T. m. Il danno sofferto dalla nave o dal carico nel viaggiare: avarìa.

Variabbili. add. Che può variare o facilmente varia: variabile. Sup. variabbilissimu: variabilissimo.

Variamenti. avv. In modo vario: variamente.

Variamentu. s. m. L’atto del variare: variamento.

Varianza. s. f. Variazione: varianza.

Variari. v. a. Mutare, far differente, render vario, diverso: variare. || intr. Esser differente: variare. || Mutar opinione, sentimento: variare. P. pres. varianti: variante.

Variata. V. variamentu.

Variatamenti. avv. Con varietà: variatamente.

Variatu. add. Da variare: variato. || Vario, diverso: variato. Sup. variatissimu: variatissimo.

Variazzioni. s. f. Il variare: variazione. || Differenza: variazione. || Mutazione: variazione. || T. mar. Tessitura di un pezzo in cui vi è nei passaggi diversificazione di melodia senza alterar il concetto principale: variazioni. || Per varietà.

Varicedda. dim. di vara.

Varietà, Varietati, Variitati. s. f. Diversità, differenza, mutazione: varietà, varietade, varietate. || Volubilità, incostanza: varietà. || Piacevole differenza nelle parti delle cose artistiche, che è bellezza dell’arte: varietà.

Vàriu. s. m. Varietà: vàrio. || varii, più persone, diverse persone: varii.

Variu. add. Diverso, differente, non conforme: vàrio. || Volubile, instabile: vario. || Per cangiante, detto di colore. Sup. variissimu: variissimo.

Variuliddu. dim. di variu, alquanto vario.

Variuni. s. m. Sbaglio: svarione.

Varliri. Idiotismo di S. Stefano, per varrili V.

Varniri. V. guarniri e simili.

Varola. Metatesi di valora V.

Varra. s. f. Mazza grossa e noderuta: bastone. (O è la voce barra scambiata la b in v; o viene dallo Sp. vara: stanga).