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TAR — 1016 — TAS


Targa. s. f. Antico scudo di legno o di cuoio: targa (Mort.).

Tarì. s. m. moneta siciliana che valeva quarantadue centesimi: tarì, tareno (V. tariolu). || Misura d’acqua pari a 4 dinari V

Tariata. s. f. Una quantità di checchessia che valga un tarì.

Tariffa. s. f. Determinazione di prezzo, e simile: tariffa. || La nota dei prezzi assegnati a chi deve vendere: tariffa. || Libro contenente varie ragioni di numeri per fare i conti sulle monete e simili: tariffa.

Tariffari. v. a. Ridurre in tariffa, sottoporre a tariffa. P. pass. tariffatu.

Tarinedda. s. f. T. bot. Pianta parassita che si attacca ai pampani della vite e ne arresta il rigoglio. Oidium tuckeri (Ant. Romano-Ragusa).

Tariolu. Lo stesso che tarì, ma s’intende quello battuto a solo (Pasq. dal Gr. ταρίον: genere di peso, o simile).

Tariulata. V. tariata.

Tariuleddu. Tariulicchiu. V. tariolu.

Tarlari. v. intr. Generar tarli: tarlare P. pass. tarlatu: tarlato.

Tarlatà. s. f. Sorta di tela fine (Fr. tarlatane. An. Cat.).

Tarlateddu. dim. di tarlatu.

Tarlatissimu. sup. di tarlatu.

Tarlu. s. m. Verme che rode il legno: tarlo. || La polvere che fa il tarlo in rodendo: tarlo. || met. Interno rodimento per qualunque passione: tarlo.

Tarluga. V. tartuca (a Nicosia).

Taroccu. s. m. Più comunemente usato in pl. Tarocchi. Sorta di giuoco a carte: tarocco, e più comune: tarocchi. || Alcune delle carte con che vi si giuoca: tarocchi. || Bestemmia: moccolo, sagrato. Onde jittari tarocchi, bestemmiare: attaccar moccoli.

Taronchia. Tarongia. V. sfincia.

Tarozzu. s. m. T. mar. Corda che attraversa le sartie degli alberi bassi, dove cominciano ad avvicinarsi tra loro e vicino la testata di essi: tosso. (Zan. Voc. Met.).

Tarpa. s. m. T. zool. Animaletto la cui testa termina in proboscide, gli occhi piccolissimi, in luogo di orecchi ha un orlo poco rilevato, le gambe nascoste sotto il collo; vive di vermi, e sta sotto terra: talpa. Talpa L. || fig. A persona pigra, scimunita: talpa, marmotta.

Tarpazza. pegg. di tarpa. || Si dice anche di certo uccello montanino.

Tàrrica. Idiotismo per radica V.

Tarsenà. V. A. per arsenali V.

Tarsia. s. f. Mosaico di minuti pezzi di legname incastrati: tàrsia.

Tartaddita. V. taddarita.

Tartagghia. s. e add. Chi o che pronunzia male cioè ripete più volte alcuna sillaba d’una parola prima di poterla pronunziare: tartaglione; e di questo si fa il soprannome tartaglia (Tomm.). || Chi ha difetto nel pronunziare: balbuziente, bleso. || Chi non può pronunziare la lettera r: troglio (Perez).

Tartagghiari. v. intr. Balbettare, scilinguare: tartagliare. P. pass. tartagghiatu: tartagliato.

Tartagghiedda, Tartagghieddu. dim. di tartagghia.

Tartagna. s. f. Rete lunga da pescare: rezza, rèzzola.

Tartagnu. s. m. L’arcione posteriore di quello arnese detto sidduni V.

Tartana. s. m T. mar. Bastimento da carico e peschereccio, ad un solo albero a calcese, ed una vela latina: tartana.

Tartanedda. dim. di tartana.

Tartanuni. accr. di tartana.

Tartareddi. V. ninni.

Tartaru. s. m. Deposito che il vino lascia nella botte: tàrtaro. || Calcinaccio de’ denti: tartaro. || Qualunque lordura o sudiciume: sporcizia, imbratto. || – emèticu, medicamento di antimonio preparato: tartaro emètico.

Tartaruca. V. tartuca.

Tartaruni. s. m. T. pesc. Rete più piccola della sciabica, si ritira a braccia da due parti della barca, e prende piccoli pesci: tartanone.

Tartarusu, add. Che è di natura del tartaro: tartàreo.

Tartiddiari. V. taddaritiari.

Tartuca. s. f. T. zool. Anfibio racchiuso in un guscio osseo durissimo; va lentissimamente: tartaruga, testuggine. Testudo mydas L. (Più vicino allo Sp. tartuga). || Materia ossea cavata dal guscio di esso animale, che serve per far pettini, stecche da ventaglio, ed altro: tartaruga. || – di mari, simile alla detta, ma più grande, e co’ piedi come alette: testuggine di mare. || Per sim. si dice a persona lenta, pigra. || E a persona brutta, contraffatta.

Tartucazza. pegg. di tartuca.

Tartuchedda. dim. di tartuca.

Tartucuna. accr. Testugginone.

Tartucuni. s. m. Foggia di cocchio grande e chiuso.

Tartuffu, Tartùffulu, Tartufu. s. m. T. bot. Pianta di sostanza carnosa, mancante di radice, nascosta nella terra, rotonda, scabra, internamente bianca, di piacevole odore, buona a mangiarsi; e ve n’ha varie specie: tartufo. Tuber nigrum L.

Taruccari, Tarucchiari. v. intr. Gridare, adirarsi: taroccare. || Bestemmiare: attaccar moccoli.

Taruddiari. v. intr. Guadagnare poco e a volta a volta, quasi appena un tarì per volta.

Taruddu, Tarùnculu. vilif. di tarì V.

Taruneddu. dim. di taruni: tralcetto.

Taruni. s. m. Filetto avvolto a spira che apparisce intorno ai nodi del tralcio, col quale la vite si attacca ai corpi vicini: viticcio. || Si dice anco di altre erbe: tralcio.

Tarusu. s. m. Arnese a cestino da pigliar anguille.

Tasca. V. sacchetta: tasca.

Taschera. V. vintrera.

Taschetta. dim. di tasca: taschetta.

Taschettu. s. m. Berretto alto non pieghevole, per lo più in uso da’ militari: caschetto.

Taschittaru. s. m. Così intendonsi le spie, e particolarmente quelle del governo borbonico.