Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/101

ARR — 83 — ARR


Arrisbigghiatissimu. add. sup. Svegliatissimo, risvegliatissimo.

Arrisbigghiatìzzu. add. sup. Mezzo desto.

Arrisbigghiaturi e Arrispigghiaturi –tura. verb. Chi o che sveglia: svegliatore –trice.

Arrisbìgghiu. s. m. Confusione: bisbiglio.

Arriscattari. v. a. Ricuperare cosa tolta: riscattare, ricattare. P. pass. arriscattatu: riscattato.

Arriscattaturi –tura –trici. verb. Chi o che riscatta: riscattatore –trice.

Arriscattu. s. m. Riscattamento: riscatto.

Arrisciucari. v. a. Asciugare: rasciugare. P. pass. arrisciucatu: rasciugato.

Arrisciucateddu. add. dim. Un po’ rasciugato.

Arrisciucatura. s. f. Il rasciugare: rasciugatura.

Arriscèdiri e Arriscèriri. V. riscediri.

Arriscòtiri. V. riscòtiri e derivati.

Arriscuntrari. V. riscuntrari.

Arrisèdiri. v. intr. Star di continuo, e stanziare in un luogo: risedere. || Deporre che fanno i liquori la parte più grossa detta posatura: posare. P. pass. arrisidutu. riseduto. || Posato.

Arrisentìrisi. V. risintìrisi.

Arrisèttitu e Arrisettu. V. risettu.

Arrisibbulari. v. a. Cagionare o far venire la risipola: risipolare.

Arrisicamentu. s. m. Arrischiamento.

Arrisicari. v. intr. Metter in cimento, in pericolo e in arbitrio della fortuna: arrischiare, arrisicare. || Prov. cu’ ’un arrisica ’un’arrusica: chi non risica non rosica. || cu’ nun arrisica, nè perdi nè guadagna: chi non s’arrischia non perde e non acquista. || intr. pass. Aver ardire arrischiarsi. P. pres. arrisicanti: arrischiante.

Arrisicatu. add. Arrischiato, arrisicato. || D’uomo che senza paura si mette a qualunque rischio: arrischiato, arrisicato. Sup. arrisicatissimu: arrischiatissimo.

Arrisicaturi. verb. Chi volentieri s’arrischia: arrischiante, arrischiato.

Arrìsicu. s. m. Pericolo meno urgente, meno grave: risico, rischio, arrischio.

Arrisicusu. add. Che s’arrisica: rischioso, risicoso. Sup. arrisicusissimu: arrischiosissimo.

Arrisiddiari. v. intr. Raccorre i residui, i rifiuti: raccattare. || Ridurre o rimettere in buon essere le cose guaste: racconciare.

Arrisidutu. add. da arrisèdiri: posato.

Arrisimigghiari. V. assimigghiari.

Arrisinamentu. s. m. Incatorzolimento.

Arrisinari. v. intr. T. agr. Venir su stentato e sottile come il fieno, e dicesi delle biade e dell’erbe: affienire. || Dicesi delle foglie che tocche dalle gocce della pioggia in tempo di sole diventano come macchiate di ruggine: arrugginire. || Detto di frutta, intristire, dar addietro non attecchire: incatorzolire, imbozzacchire. || P. pass. arrisinatu: affienito. || Arrugginito. || Incatorzolito. || Indozzato.

Arrisinatizzu. add. freq. e pegg. Mal cresciuto: stento, indozzato. || Mingherlino.

Arrisintirisi. V. risintirisi e derivati.

Arrisittamentu. s. m. Rassettamento. || Per riposo, quiete.

Arrisittari. v. a. Rimetter in assetto, in ordine, rassettare. || Dar moglie o dar marito: ammogliare, maritare. || Dar situazione o figlio o che: collocare, allogare. || arrisittari lu culuri; prender la faccia durevole asciugando. || intr. pass. Morire. || Prender riposo. || arrisittarisi lu mari: rabbonacciare, tornar in calma. || – lu tempu: rattemparsi, rasserenarsi || Detto di liquori, far la posatura: posare. || Detto di umori di testa, stomaco ecc. rimettersi. || Dicesi della fabbrica che va a trovar il suo sodo col proprio peso: assettare. P. pass. arrisittatu: rassettato. || Ammogliato, maritato. || Allogato. || Rabbonacciato. || Rattempato. || Posato.

Arrisòlviri e Arrisòrviri. V. risòlviri.

Arrisotari. v. intr. Scuotersi per subito spavento: trasalire.

Arrispigghiari. V. arrisbigghiari e derivati.

Arrispùnniri. V. rispunniri.

Arristagghiu e per lo più in pl. Ciò che rimane, sopravvanza: rimasuglio, rilievo, avanzo, restanza.

Arristari. v. a. Impedire ad una cosa il moto cominciato: arrestare. || Prender alcuno per imprigionarlo: arrestare. || Rifl. a. Fermarsi riposarsi: arrestarsi. || v. a. Sopravvanzare consumato il bisognevole: restare. || Fermarsi, in un luogo ma quando è per poco: restare, quando per più lungo tempo: rimanere. || Così nel senso di preso da maraviglia si dice: sono restato lì! e quando la maraviglia è più: son rimasto! || arristari ’na cosa ’ntra li gargi: rimaner nel desiderio. || arristaricci di sutta: soccombere, soggiacere. || arristari pri figghia fimmina, si dice di cosa cui non si possa spacciare. || arristari ad aviri o a dari: restar ad avere o a dare. || arristari a l’addritta: rimaner ritto e per trasl. non rimaner oppresso. || arristari ’ntra l’acqua di l’aranci: rimaner nelle secche, restar abbandonato in pericolo. || arristari pri li spisi, rimaner in carcere per non poter saldare le spese e fig. farsi attender molto. || arristari cu la varva sutta lu ventri: rimanere scornato, sberteggiato. || arristari cu li vrachi in manu: rimaner colle pive nel sacco, deluso. P. pres. arristanti: restante. P. pass. arristatu: arrestato. || Restato, rimasto.

Arristatina. s. f. Cattura: arresto. || Ciò che resta: restanza.

Arristatizzu. add. Dicesi della piccola e peggior parte che resta: avanzaticcio.

Arristaturi. s. f. pl. Avanzi della mensa: regaglie, reguglie. (An. Cat.).

Arristivari. v. intr. Dicesi delle bestie da cavalcare quando non voglion passar innanzi: repugnare, ricalcitrare. || Detto degli uomini, esser caparbii: incaparbire.

Arrisùrgiri. V. risurgiri.

Arrisuscitari. v. intr. Ritornar in vita: risuscitare. || Riprender vigore: risuscitare. || In sign. a. Dar la vita: risuscitare. || Per sim. Risvegliare: risuscitare. P. pass. arrisuscitatu: risuscitato.

Arrisvigghiàri. V. arrisbigghiari.

Arritagghiari. v. a. Tagliar di nuovo, o tagliar via: ritagliare. || Scemar di lunghezza: accorciare. || Tagliar i margini attorno a una cosa: ritagliar intorno, svivagnare, smarginare, rin-