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70 fiore di virtù.

gioni: le bugie che si dicono per diletto, siccome le favole e le novelle: altre sono per ischifare alcuno suo danno senza danno altrui; e queste bugie non sono niente per lo Decreto; ma pure egli è male a dirle a chi le può schifare: poi sono bugie per falsità, che si dicono per ingannare altrui: appresso sono bugie per non attenere quello che altri promette ad altrui: altre sono che si dicono per usanza. E questi tre modi di bugie sono vietati per lo Decreto. Altre bugie sono quelle che s’usano con sacramento, spergiurandosi; e questo non è altro che rinnegare la fede d’Iddio. E puossi appropiare il vizio della bugia alla talpa, la quale talpa non ha occhi, e sta sempre sotterra; e s’ella appare all’aria, incontanente muore. In simile modo fa la bugia, la quale si conviene coprire di qualche colore di parole; e quando il lume della verità la vede, incontanente muore come fa la talpa. Salomone dice della bugia: Di tre cose teme il cuor mio, e della quarta è spaurita la mia faccia; del movimento della città, del ragionamento del popolo, della bugiarda accusa: sopra tutte l’altre cose la bocca che mènte si uccide l’anima. Ancora dice: È da amare innanzi il ladro, che lo continuo bugiardo. Santo Agostino dice: Per le bugie degli bugiardi appena la verità è creduta. Plato dice: Chi dice ciò che non sa, di ciò che saprà sarà tenuto sospetto. Socrate dice: La verità non sarà creduta al continuo bugiardo. Delle bugie si legge nelle Storie Romane d’una ch’avea nome Lemma, figliuola dello imperadore