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così fu fatto per comandamento di Moisè: e andossene col popolo suo; e Faraone gli tenne dietro: e com’egli giunse al mare, egli si seccò, e Moisè con tutto il popolo suo si cominciò a passare, e Faraone con tutta la sua gente gli tenne dietro, e si andò egli per mezzo il mare, ch’era secco: e Moisè, essendo passato, toccò il mare colla verga, e fu richiuso il mare, e Iddio gli fece tornare l’acqua addosso, siccome era usato di essere, e annegò Faraone con tutta la sua gente, e Moisè con tutto il suo popolo si campò.

CAPITOLO XIV.

Della lusinga appropriata alle Serene.

Lusinga si è contrario vizio della correzione, e, secondo che dice Andronico, si è dolcezza di parole con alcuno colore di lode, per trarre l’animo altrui alla sua propria utilitade; chè usando dolci parole solo per piacere, e non per altra utilitade, non è vizio, anzi virtù, che si chiama piacevolezza. E puossi appropriare lo vizio della lusinga alla Serena, ch’è uno animale che dal mezzo in su è in forma d’una bella donzella, e dal mezzo in giù è a modo d’un pesce con due code rivolte in su; e sta sempre in luogo pericoloso del mare, e canta sì dolcemente, ch’ella fa addormentare le persone che l’odono, e come sono addormentate le fa pericolare in mare. Tullio dice: A ciascuno sii benigno: con nessuno non essere lusinghiere,