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capitolo i. 17

Tommaso dice: L’animo di ciascheduna persona sempre si conviene muovere per forza di ragione in amare tutte le cose buone e belle; chè avvegna ch’una persona non faccia bene a non amare alcuno, non è al mondo se non matto palese a chi non piacciono le cose buone e belle, quando le vede, e ch’e’ non abbia dilettazione immaginandole senza niuna altra villana dilettazione corporale. Santo Bernardo dice: Amore non è altro che trasformazione nella cosa amata, trasformandosi in atti e modi e costumi, e in volere nella sua condizione.

Lo quinto si è amor naturale, il quale non è in podestà delle persone, e induce l’animo di ciascuno in amare lo suo simile. Fra Tommaso dice che ciascuna persona del mondo naturalmente sempre si pruova in amare quello ch’è simile di lui o per corporale forma, o per natura, o per usanza, o per costume, reputando bestie e matti esser coloro i quali non amano i loro simili per sano intelletto, e non per altro rispetto. E di questo si può fare pruova per gli uccelli e per le bestie, e per tutti gli altri animali che non hanno alcuno intelletto, chè tutti s’accompagnano, e dilettano di stare con lo suo simile senza alcuno carnale diletto; e così non è cosa al mondo che non tragga alla sua natura. Aristotile dice che tutte le persone del mondo sono nate sotto certe costellazioni; e quegli che formati sono sotto una costellazione, naturalmente deono essere d’una complessione, e sempre si deono amare e compiacersi più insie-