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tre anni dopo 85

Sebastiano parlava a denti stretti, livido in volto, alzando ogni tanto il pugno sulla testa di Agata. Alla fine la serva trasse una lettera e gliela porse: egli la lesse, la fece a brani e diede uno spintone alla donna.

L’indomani Pietro Demeda chiese formalmente la mano di Angela. Solo più tardi Anna ebbe la spiegazione di ciò che aveva veduto.

Pietro aveva dato ad Agata una lettera per Angela; — ma Sebastiano che sorvegliava le serve, se n’era accorto.

— Dirai a quel signore, — disse ad Agata dopo aver sbranato la lettera, — che Angela Velèna ha dei buoni genitori e dei migliori fratelli. E tu stassera preparati a marciar fuori di casa....

Il primo giorno che Pietro fu ammesso in casa come fidanzato vi fu come una specie di ricevimento.

In quel giorno Anna indossò il vestito lungo. Così cominciò a ricevere qualche complimento, di cui ella sorrideva e arrossiva: i piedi le si imbrogliavano maledettamente tra il volante della sottana, e ogni tanto ella si chinava come per cercarli.