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74 tre anni dopo

notti vegliate in cene di uomini soli, le serenate randagie sotto tutte le finestre delle belle fanciulle, o qualche scampagnata, come quella proposta da Paolo Velèna.

Il bosco distava tre ore dal paese.

Prima dell’alba, un’alba nitida di maggio, — tutti erano in piedi in casa Velèna.

Le serve erano già partite su un carro carico di masserizie e di provviste. Paolo Velèna non era vanaglorioso e non faceva mai spese inutili; ma allorchè ci si metteva una volta, eseguiva le cose a dovere. Così i vini più prelibati della sua cantina, vivande squisite e frutta rare, erano già in cammino per il bosco. La comitiva, a cavallo, partì da Orolà alle cinque del mattino.

Lucia, Angela ed Anna cavalcavano ardite e sicure, su buoni cavalli ammaestrati. Solo il cavallo di Angela era un po’ bizzoso, impaziente, ma la fanciulla lo teneva rigorosamente a freno con la sua mano bianca e forte.

Caterina sedeva in groppa del cavallo di un giovinotto invitato, e Antonio su quello di un guardaboschi.