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la vita in famiglia 49

dimenticava le impressioni della sua vita antica. Donn’Anna, la vecchia casa gialla, il villaggio, il suono delle campane, le antiche visioni, tutto si allontanava a poco a poco, dissolvendosi. Ogni ora di sonno aiutava la dimenticanza. Delle volte, svegliandosi all’improvviso, Anna viveva un attimo nella vita antica e le pareva di essere coricata vicino alla nonna, nella camera buia, ma si riaddormentava tosto, e il mattino dopo dimenticava anche le sensazioni della notte. Così sfumò quel po’ di nostalgia provata nei primi giorni, e Annicca tornò ad essere come prima, allegra, non chiassosa, ma spesso spiritosa. Non arrossiva più quando le rivolgevano la parola, non ringraziava più e pigliava il suo piccolo possesso nella famiglia, in un posto distinto che era nel vuoto lasciato fra i dieci anni di Caterina e i sedici di Lucia e d’Angela.

In chiesa non si meravigliava più al suono dell’organo, e le signore non l’umiliavano come il primo giorno. Tutt’al più continuavano a scandolezzarla col loro contegno irriverente, che nelle funzioni della settimana santa rag-