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i primi giorni 35

sfuggita, frugando per i vestiti e per i cappelli, e il sottile profumo, composto di profumi diversi, che esalava nel piccolo spazio, pareva un fluido di fiori cattivi. Annicca vide due ragazze che la guardavano ridendo silenziosamente e dicendosi qualche parola dietro il manicotto, e sentì istintivamente il sentimento di una grande umiliazione. Per la seconda volta, in pochi minuti, provò una gran voglia di piangere.

Le cugine, smarrite tra le signore, pareva si fossero completamente scordate di Annicca. Chiaccheravano anch’esse, sottovoce, toccando la mano a qualche signorina, e Annicca si sentiva sola e perduta.

Dietro di lei aveva udito Lucia dire ad un’altra ragazza della sua età:

— È Anna Malvas, nostra cugina.

— Sta in casa vostra?

— Sì, da avant'ieri sera....

— Perchè è vestita di nero?

Uno schianto di tosse, leggero, civettuolo, represso da una mano inguantata impedì ad Annicca di sentire il seguito del discorsetto.