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28 | i primi giorni |
dal lungo muso vellutato e gli occhi che parevano di cristallo. Una sola macchia bianca, in fronte, interrompeva la nerezza lucente del suo elegantissimo corpo.
Lo trovarono in cucina che giocava con Antonino.
— Senti un po’ chè ti dico una cosa, — disse Caterina al fratellino, tirandolo nel cortile. Dopo il rabbuffo di Sebastiano si era fatta seria e triste.
Rimasero fuori lungo tempo. Confabulavano a voce bassa e Antonino ascoltava con le braccia incrociate sulla schiena. Annicca non seppe mai ciò che dissero. Nel mentre esaminò la cucina, guardò dentro al forno e contò le casseruole di rame, lucentissime, appese sulle pareti gialle. Fece anche conoscenza intima con le serve, di cui una accendeva il carbone sui fornelli e l’altra scopava. Rosa era grande e brutta; una pertica vestita, ed Elena era piccola.
Rientrando Caterina disse alle serve:
— Dovete chiamarla donn’Annicca questa qui, perche è dama.