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210 | capo d’anno |
dandola acutamente. E diventando bimbo come sua figlia, volle farle uno scherzo. Disse:
— No, non è lui, è un altro.... ricco....
— Cosa me ne importa! — gridò lei superbamente, benchè sorpresa e addolorata. — Se non è lui dite di no.
E fu per piangere. Ma Paolo, colpito, ne ebbe pietà e disse subito:
— Sì, sì, sta quieta, è lui! Vedo che le cose sono ben avanti. Facevate all’amore?
— Sì, ma io gli ho detto subito di chiedere a voi la mia mano....
Paolo tornò a sorridere. Le parole di Caterina, della sua piccola Caterina lo sbalordivano. E la guardò ancora. Non ostante la sua persona slanciata, forte, elegante, alta, gli sembrò sempre la sua bambina, allegra e chiassosa, e non poteva adattarsi all’idea di saperla innamorata, e così bene da far l’amore in segreto contro tutte le regole di una buona ed onesta educazione, e tanto meno all’idea di saperla maritata.
— Hai fatto bene. Vi scrivevate?
Caterina gli fece leggere le poche lettere