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192 | il sacrifizio |
— Ti ho detto che verrà subito! — esclamò Caterina, infastidita, mandando in aria i suoi stivaletti. — Hai la febbre?
— No, sono raffreddata, — rispose Anna.
Battè la testa sul guanciale e chiuse gli occhi per non veder più Caterina, che le pareva toccasse il soffitto con la testa.
Anna, nonostante i sintomi della prima sera, non risentì nella sua gracile costituzione alcun disturbo fisico per il dispiacere subito.
Chi invece, nei giorni seguenti, parve ammalarsi fu Caterina. Diventò pallida, cupa, e i suoi occhi splendidi accusarono o la febbre o un pianto segreto.
— Cosa hai? — le chiedeva Anna, ma anche Caterina rispondeva con voce rauca:
— Sono raffreddata.
Un giorno si coricò.
— Chiamiamo il medico? — domandò Maria Fara inquieta.
— Non voglio, lasciatemi tranquilla! — esclamò Caterina senza ammetter repliche.