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f Seimondo firifolue alcrirtianefmo diiTio fanza miracoli quertuno e tal cbelialcri non Tono ilcentefmo Che ta entrarti pouero et digiuno incampo afeminar labuona pianta ebefu già uite et ora e fatto pruno Finito quefto lalta corte landa rifono perlefpere undio laudamo nella melode che la (Tu ficanta Et quel baron cheli diramo inramo esaminando già tratto mauca cbeallultime fronde apreffauamo Ricomincio lagratia che donnea conlatua mente labocca taperfé Si ma or conuene premer quel che credi e onde allacredenza tua fi ofFcrfe O fando padre et fpirito che uedi ciò che crederti fi ebetu uincerti uer lofepulcro più giouani piedi Cominciaio tu uuo chi maniferti la forma qui del pronto creder mio et anco lacagion dilui chiederti Et io rifpondo cbio credo inuno dio folo et etterno che tuttol ciel moue non moto.conamore et condifio infino aqui comaprir tidouea cbio a probo ciò che fuori emerfe Rirporto fummi:di chitaHcura^ che quel opere foffer quel medefmo che uuol prouarfi nonaltriltieiura^