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Indi rimafer li nelmio colpetto regina celi cantando ii dolce che mai dame non fipartil diletto O quanta e luberta cbe fi foffolce inquel arche riccbiiTime cbefuoro afeminar qua già buone bobolce Quiui fiuiue et gode del tbeforo cbe facquifto piangendo nelexilio dibabillon oue li lafcia loro Quiui triumpba fotto lalto filio didio et dimaria difua ui&oria et conlantico et colnouo concilio Colui-cbetien lecbiaui dital gloria:- CANTO XXIII1. Trada dellanoua et ultima parte diquefta ultima cantica : nel qual fanpiero apoftolo apregbiere dibeatrice esamina lautore fopra lafede criftiana:- OSodalitio eletto allagran cena deibenedetto agnello ìlqual ìriciba fi cbelauoftra uoglia e Tempre piena Se pergratia didio quefti preliba diquel cbecade dellauoftra menfa prima cbemorte tempo liprefcriba Ponetemente aleffe&ione inmenfa et roratelo alquanto uoi beuete fempre del fonte onde uiè quel cbe Tpefa Co fi beatrice et quelle anime liete fi fero fpere fopra fiiTi poli fiammando forte aguifa dicomete
