Pagina:Alfredo Panzini - Il diavolo nella mia libreria.djvu/21

14 Il diavolo nella mia libreria ::


letto mia zia morta per vestirla, come un fantoccio, ebbi paura.

Poi la deposero. Il volto cereo pareva alfine dormire.

La morte di questa mia povera zia non mi addolorò troppo.

Ella per la sua debole costituzione avrebbe dovuto morire già da gran tempo: ma poi quel tempo era passato ed ella aveva continuato a vivere: anzi ogni anno io domandavo: «è sempre viva la zia Laurina?» Ma quando andavo lassù da lei, nel villaggio, mi pareva di volerle bene. Non perchè ella dicesse gran cose; anzi era un po’ insipida come quei pesciolini lessi di cui parsimoniosamente si nutriva; ma perchè nel suo volto e nel suono delle sue parole io vedevo passare gli avi e la casa fiorente degli avi, dove io vissi fanciullo.

Ora, contemplando così la zia, nella bara, mi sfilarono davanti, come enormi pietre miliari, le parole della Chiesa: Battesimo,