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- Giá dell’ali sue calde il franco volo
giovinezza da me lunge dispiega:
dei Ma, dei Se, dei Forse, ecco lo stuolo,
con la impiombata forza che l’uom lega.
- Dunqu’è omai tempo, ch’io mi sacri al solo
freddo lavoro che l’anima sega;
la lima (io dico) onde pur tanto ha il duolo
e chi l’adopra, e chi adoprarla niega.
- Quercia, che altera agli onor primi aspira
fra quante altre torreggiano sul monte,
allor che giunta in piena etá si mira,
- non di rami novelli a ornar sua fronte,
ma al vieppiú radicarsi il succo gira,
per poi schernir d’Austro e di Borea l’onte.