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parere dell’autore 355


Pervenuto alla metá della mia carriera tragica, mi sono (a quel ch’io spero) ravveduto in tempo dell’errore, in cui era caduto da quattro tragedie in quá, nella scelta de’ soggetti, o troppo moderni, o non abbastanza grandiosi; errore, da cui necessariamente si genera una non picciola dissonanza fra l’intonazione e il soggetto. Risoluto perciò di ritornarmene per sempre fra Greci, o Romani, od altri antichi, giá consecrati grandi dal tempo, nel risalire a loro, io mi sono alla prima non troppo felicemente forse inceppato in questo Nerone, da cui non era facile il districarsi.

Nerone è quel tal personaggio, che ha in se tutta l’atrocitá, e piú che non ne fa d’uopo, per riuscir tragediabile; come anche tutta la grandezza che si richiede per far sopportare l’atrocitá. Ma Nerone non ha, né se gli può prestare, tutto quel calore di appassionato animo, che in supremo grado è necessario al personaggio degno di tragedia. Io perciò son d’avviso che costui non si debba esporre sul palco; ma che, se pur ci si pone, abbia ad essere o come questo mio, o, su questo andare, meglio eseguito da mano piú esperta; ma non però mai minorato, né addobbato alla foggia nostra, né adattato ai nostri tempi e costumi. Perché, ammettendo anche per vero, che noi non abbiamo per ora, né possiamo avere per re de’ tai mostri, tuttavia siccome sono possibili in natura, poiché vi sono stati, si debbono ognora rappresentare dal vero. Tra i tanti effetti che ne ridonderanno, (se alcun effetto in una colta nazione ridonda dal teatro permanente) uno per l’appunto dei massimi che risultarne dovrá dalla evidente rappresentazion d’un Nerone, sará quello di assolutamente impedire che degli altri Neroni vi siano. Chi può dubitare che se in Roma ai tempi di Caligola, di Nerone, di Domiziano, e di tante altre simili fiere, vi fosse stato un ottimo e continuo teatro, in cui fra molte altre rappresentazioni una avesse ritratto dal vero alcun simile inaudito tiranno; chi può dubitare che questo non sarebbe stato un terribilissimo freno a coloro affinché tali non divenissero, o che se pure lo divenivano, non li soffrissero i popoli? Si dirá, che tali mostri venendo al principato, tutto impediscono sconvolgono e spengono. Rispondo; che il tiranno può spegner tutto, fuorché una ottima tragedia, di cui potrá bensí sospendere od impedire la recita, ma