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Proponendomi io dunque, e promettendo di non mai individuarne nessuna, e di neppure accennarla quando me ne accorgerò in tempo, spero, che anche il mal disposto lettore da questa preventiva promessa ne trarrá argomento di sofferenza, e di una qualche fede nel rimanente.

Il metodo che intendo di tenere, per servire anche alla brevitá, si è di esaminare ogni tragedia da se, quanto al soggetto, alla condotta, affetti e caratteri di ciascuna, prendendo ad esaminarle nell’ordine in cui sono state composte, non come sono stampate; ed in fine poi tutte insieme, quanto alla invenzione, sceneggiatura, e stile.

Benché sia certamente cosa tragica assai, che un padre per gelosia si tragga ad uccidere il proprio figlio, pure questo soggetto, in se terribile, a me sembra poco capace di ottima tragedia: ma tale soltanto mi cominciò a sembrare gran tempo dopo di averla scritta; onde l’ho lasciata esistere, poiché ne avea durata la fatica: ma certo, dopo una qualche esperienza del teatro, non l’avrei piú tornato a scegliere. La ragion principale per cui questo fatto mi pare poco teatrale, si è, che le passioni che lo cagionano, non vi riescono suscettibili di quello sviluppo caldissimo, che solo fa scusare in palco le atrocitá.

Filippo in questa tragedia è geloso, ma non per amore; ed è mille volte piú superbo, vendicativo, e crudele. Quindi la sua gelosia assume una tinta cosí cupa, ed egli cosí poco si esterna, che lo spettatore che non gli legge profondamente nell’anima, (e questi saranno sempre i piú) non può mai essere bastantemente commosso e riscaldato da quello che ei dice. Inoltre, la scellerata ipocrisia venendosi anch’ella ad unire alle sopraccennate atrocitá, ne fa un tutto, terribilissimo sí, ma un carattere però (atteso il silenzio de’ suoi mezzi) poco operante in apparenza, e perciò piú assai proprio ad essere ampiamente narrato nella storia, che non da se stesso quá e lá accennato nella tragedia.

Nel medesimo modo, ma per altre ragioni, Carlo non può essere, o non può almeno mostrarsi caldissimo amante in questa tragedia: perché nei costumi nostri, e piú ancora nei costumi degli Spagnuoli d’allora, l’amor di figliastro a madrigna essendo in