ei con molti altri senatori usciva
di Roma or dianzi.
Cassio Il gel degli anni in lui
l’ardir suo prisco, e la virtude agghiaccia...
Bruto Ma non l’estingue. Ah! niun Romano ardisca
il gran Tullio spregiar. Per esso io ’l giuro,
che a miglior uopo, a pro di Roma, ei serba
e libertade e vita.
Cassio Oh noi felici!
Noi certi almen, siam certi, o di venirne
a onorata laudevole vecchiezza,
liberi; o certi, di perir con Roma,
nel fior degli anni.
Bruto Ah! sí; felici voi!...
Nol son io, no; cui riman scelta orrenda
fra il morir snaturato, o il viver servo.
Cassio Che dir vuoi tu?
Cimbro Dal favellar tuo lungo
col dittator, che ne traesti?
Bruto Io?... nulla
per Roma; orrore e dolor smisurato
per me; stupor per voi, misto fors’anco
di un giusto sprezzo.
Cimbro E per chi mai?
Bruto Per Bruto.
Cimbro Spregiarti noi?
Cassio Tu, che di Roma sei,
e di noi, l’alma?...
Bruto Io son,... chi ’l crederia?...
Misero me!... Finor tenuto io m’era
del divin Cato il genero, e il nipote;...
e del tiranno Cesare io son figlio.
Cimbro Che ascolto? Esser potrebbe?...
Cassio E sia: non toglie,
che il piú fero nemico del tiranno
non sia Bruto pur sempre: ah! Cassio il giura.