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alla nobil donna

la signora contessa

Vergognando talor che ancor si taccia,
     donna, per me l’almo tuo nome in fronte
     di queste ormai giá troppe, e a te ben conte
     tragedie, ond’io di folle avrommi taccia;
or vo’ qual d’esse meno a te dispiaccia
     di te fregiar: benché di tutte il fonte
     tu sola fossi; e il viver mio non conte,
     se non dal dí che al viver tuo si allaccia.
Della figlia di Ciniro infelice
     l’orrendo a un tempo ed innocente amore,
     sempre da’ tuoi begli occhi il pianto elíce:
prova emmi questa, che al mio dubbio core
     tacitamente imperíosa dice;
     ch’io di Mirra consacri a te il dolore.

Vittorio Alfieri.