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180 bruto primo
voce favella; e non a me. Sublime

annunziator di regj cenni, ai padri,
alla plebe gli esponi: in un con gli altri,
Bruto anch’egli ti ascolta.
Popolo   A tutti parla;
e udrai di tutti la risposta, in brevi
detti, per bocca del gran consol Bruto.
Vero interprete nostro egli è, sol degno
di appalesar nostr’alme. Or via, favella;
e sia breve il tuo dire: aperto e intero
sará il risponder nostro.
Bruto   Udisti?
Mamil.   Io tremo.
— Tarquinio re...
Popolo   Di Roma no.
Mamil.   — Di Roma
Tarquinio amico, e padre...
Popolo   Egli è di Sesto
l’infame padre, e non di noi...
Bruto   Vi piaccia,
quai che sian i suoi detti, udirlo in pieno
dignitoso silenzio.
Mamil.   — A voi pur dianzi
venía Tarquinio, al primo udir che Roma
tumultuava; e inerme, e solo ei quasi,
securo appien nella innocenza sua,
e nella vostra lealtá, veniva:
ma il respingeano l’armi. Indi ei m’invia
messaggero di pace; e per me chiede,
qual è il delitto, onde appo voi sí reo,
a perder abbia oggi ei di Roma il trono
a lui da voi concesso...
Popolo   Oh rabbia! Oh ardire!
Spenta è Lucrezia, e del delitto ei chiede?...
Mamil. Fu Sesto il reo, non egli...
Tiberio   E Sesto, al fianco