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148 sofonisba
tal dolor, tal furor, cui vengon manco

i detti appieno... A riamato amante
ignoti sono i miei martirj... Ah! crude
tanto or son piú le mie gelose serpi,
quanto piú veggio Sofonisba intenta
a smentire magnanima gli affetti
del piagato suo core. A duro sforzo
il suo coraggio indomito mi tragge;
ma, degno sforzo. — Ambizíon, vendetta,
gelosa rabbia, ogni furor mio ceda
al solo amore. — Or, piú che a mezzo il nodo
è sciolto giá. Donna, mi ascolta. Io t’amo,
per te soltanto, e non per me: ti voglio
quindi pria sposa ad altri dare io stesso,
pria che per me vederti estinta invano.
Sofon. Che ascolto? Oimè!... Ch’osi tu dirmi?...
Siface   I preghi,
spero, udrai tu del tuo consorte: e dove
non bastin preghi, gli ultimi comandi
n’eseguirai. — Di Massinissa sposa
tu quí venisti:... a Massinissa sposa
io quí ti rendo.
Sofon.   Ah! no...
Siface   Tu, che salvarla
non tua potevi, or che l’ho fatta io tua,
meglio il potrai. — Per sempre, addio. Seguirmi
nullo ardisca di voi.


SCENA QUINTA

Massinissa, Sofonisba.

Sofon.   No, non v’ha forza,

che me rattenga or dal seguirti. — Addio,...
Massinissa...