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ATTO QUARTO
SCENA PRIMA
Massinissa, Soldati Numidi.
Massin. Tutti a’ miei cenni, all’annottar, sien presti,
co’ lor destrieri; e taciti si appiattino
dov’io ti dissi, o Bocar. — Tu, mio fido
Guludda, intanto ad ogni evento in pronto
tieni il fatal mio nappo. È il solo usbergo
d’ogni re, che nemico o amico fassi
della esecrabil Roma. — Itene; e nulla
di ciò traspiri.
SCENA SECONDA
Massinissa.
Massinissa, all’arte
scender tu dei, per sostener tuo dritto?...
Mai per me nol farei; ma in salvo porre
io deggio pur chi nel periglio ho posto,
o perir seco. — In questo luogo, e a stento,
breve udíenza ottengo?... Oh ciel! cangiata
ella è dunque del tutto?... Eccola... Io tremo.