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ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Rosmunda, Romilda.
innalza pur tue vane grida al cielo;
giá non fia ch’ei t’ascolti. Arde frattanto
presso al Ticino la feral battaglia;
quinci n’odo il fragor: né in dubbia speme
mi ondeggia il core: del novel mio sposo
l’alta virtú guerriera appien certezza
del vincer dammi.
Romil. Se Almachilde in campo
val, quanto ei valse in questa reggia, allora
che a tradimento trucidovvi il mio
padre Alboíno, ei vincerá: ma Clefi,
che contro lui combatte, ora non giace
nel sonno immerso, a ria consorte in braccio,
come Alboín marito tuo giacea
in quell’orrida notte. Il fior dei prodi
Clefi ha raccolto a se dintorno: a un tempo
ei la gran causa della fe tradita,
dell’oltraggiato ciel, del volgo oppresso,
e delle infrante Longobarde leggi
sostien coll’armi; e vincitor lo spero.
Rosm. Del Longobardo popolo la feccia