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atto primo 65
il temer troppo. Oh qual puoi farmi immenso

danno! il tuo amor tu mi puoi torre... Ah! pria
mia vita prendi: assai minor fia il danno.
Ner. Poppea, deh! cessa: nel mio amor ti affida.
Mai non temer della mia fede: al mio
voler bensí temi d’opporti. Abborro,
io piú che tu, colei che rival nomi.
Da’ suoi torbidi amici appien disgiunta,
quí di mie guardie cinta la vedrai,
non tua rival, ma vil tua ancella: e in breve,
s’io del regnar l’arte pur nulla intendo,
ella stessa di se palma daratti.