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ATTO QUINTO
SCENA PRIMA
Rosmunda, Almachilde, Soldati.
Almac. Ma torneronne...
Rosm. Ed io
te quí dal campo vincitore aspetto:
quí tua preda ti serbo.
Almac. Or non è tempo,
ch’io a te risponda. Ad Ildovaldo pria
mostrarmi voglio.
Rosm. Va, corri, combatti:
le sue catene io stessa infransi. — Or dianzi
con lui venirne a singolar tenzone
volevi tu: ma, s’ei di ceppi carche
avea le man, come pugnava? — Sciolto
ei giá ti attende; a trionfarne corri.
Almac. L’arti tue vili, e il ribellato campo,
e il mio rival, tutto egualmente io sprezzo.
Al fin pur dato una fíata mi hai
cagion palese, onde a buon dritto io possa
nemico esserti aperto: or da’ tuoi lacci
sciolto appieno m’hai tu.
Rosm. Va, vinci, riedi;
e poi minaccia.
Almac. Io vincerò; mi affida
il ciel: s’io caggio, a te punir chi resta?