Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Cosimo, Diego, Piero, Garzia.
veder mi giova quanto in voi sia il senno,
or, che a prova vi udrò. Ma, pria ch’io v’apra
il mio pensier, ciascun di voi mi giuri
dir vero, e asconder sempre nel profondo
del cor l’arcano, che a svelarvi imprendo.
Diego Per questa spada io ’l giuro.
Piero Ed io pel padre.
Garzia Sovra il mio onore io ’l giuro.
Cosimo Udite or dunque. —
La mia causa, è la vostra: in voi non entra
odio, né amor, né affetti, altri che i miei.
V’estimo io tali; onde consiglio nullo
miglior mi fia del vostro. Or non vi narro,
perché i leggeri abitator di Flora
incresciuti mi sien; perché a piú queta
stanza in queste di Pisa amate mura
mi ritraessi; a ognun di voi giá è noto.
Con man piú certa e non men duro morso,
io di quí stringo al par l’instabil, fello
popol maligno, che obbedir mal vuole,
e che imperar mal sa; né dubbio è omai
il servir suo: ma appien securo in trono
V. Alfieri, Tragedie - II. | 23 |