Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. II, 1946 – BEIC 1727862.djvu/351


atto quinto 345
Bianca   Alme feroci!

Cor simulati! io non credea che a tale...
Gugl. Figlia, che vuoi? necessitá ne sprona.
Piú non è tempo or di ritrarci. Al cielo
porgi quai voti a te piú piace: intanto
lo uscir di quí non ti si dá: custodi
hai molt’uomini d’arme. — Or, se pur madre
piú ch’altro sei, torna a’ tuoi figli, ah! torna...
Ma il sacro squillo del bronzo lugúbre
udir giá parmi... ah! non m’inganno. Oh figlio!...
Io corro, io volo a libertade, o a morte.


SCENA QUARTA

Bianca, uomini d’arme.

Bianca Odimi... Oh come ei fugge! Ed io quí deggio

starmi? Deh! per pietá, schiudete il passo:
questo fia il petto, che colá frapposto
può il sangue risparmiar... Barbari; in voi
nulla può la pietá? — Nefande, infami,
esecrabili nozze! io ben dovea
antiveder, che sol potean col sangue
finir questi odj smisurati. Or veggo
perché tacea Raimondo: in ver, ben festi
di a me celar sí abbominevol opra:
d’alta vendetta io ti credea capace;
non mai di un vile tradimento, mai...
Ma, qual odo tumulto?... Oh ciel!... quai grida?...
Par che tremi la terra!... Oh di quale alto
fremito l’aria rimbomba!... distinto,
di libertá, di libertade il nome
suonami...1 Oimè! giá i miei fratelli a morte
forse... Or chi veggio? Oh ciel! Raimondo?...

  1. Gli uomini d’arme si ritirano.