Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. II, 1946 – BEIC 1727862.djvu/238

232 lettera dell’abate cesarotti


leone, come il primo stromento della libertá da ricuperarsi; poi d’uccider Timofane, come il primo ostacolo ad essa; poi di salvare i compagni. Col venire in corte e trarvi Timoleone, egli ottiene i due principali intenti; col correre ad aiutare inutilmente i compagni li perde tutti tre. Perché, se egli non è con Timoleone, chi uccide il tiranno? se egli è coi compagni, per ciò non li salva, quantunque egli perisca con essi. E queste cose non mi pare che debba Echilo dirle a Timoleone nella scena I dell’atto V, che giá vien giudicata troppo lunga; ma appena accennate, bastano perché lo spettatore le ragioni poi, e le combini da se.

Quanto alla sicurezza troppa di Timofane, io direi che la soverchia potenza può darla. E molto piú in casa propria, contro due uomini soli, di cui l’uno è fratello, l’altro è cognato, ed è stato già amico; salvati tutti due in quel punto manifestamente dalla morte: beneficio che il tiranno sempre reputa grandissimo; il non uccidere. Timoleone ed Echilo, per quanto si vede, sono disarmati; il tiranno non ha guardie in quella camera, ma le ha nel palazzo; e oltre tutto ciò, gli rimane una certa generositá nell’animo, per cui vuole ridestar quella di questi due nemici, e non avvilirsi in faccia a loro col mostrare di diffidarne, o di temerli. Il volersi far vedere in trono, non va interpretato letteralmente; vuol dire, il farsi vedere all’atto pratico d’esercitar signoria assoluta; ma mi son voluto servire di quella parola trono, come la piú breve a dimostrar tirannia, e la piú terribile agli orecchi e al cuore di un libero cittadino. Aggiungasi, che non tutte le minacce si credono vere; e che colui che ha pienamente effettuate le sue, come Timofane, può non temer di due che soli rimangono, e in apparenza sprovvisti di mezzi per effettuare le loro. E il modo con cui Echilo perviene ad ucciderlo, è così rapido e inaspettato, che sí il tiranno, che lo spettatore, potrebbero anzi credere e temere, che questi due, non volendo sopravvivere alla intieramente estinta libertá, stessero per uccidere piuttosto se stessi, che il tiranno; il quale ben sanno non potersi quasi mai uccidere impunemente, avendo egli soldati, il che viene a dire satelliti e vendicatori.