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lettera dell’abate cesarotti 223


ordire una tragedia di cinque atti con sí poca tela, e a forza di soli discorsi, ci vuole un capitale di sentimenti profondi ed eroici che supplisca all’azione, e sostenga l’interesse; una ricchezza inesausta per non ripetersi, e far nascere il vario dall’uniforme; e un’economia la piú giudiziosa, per graduare i sentimenti della medesima specie, onde l’ultimo giunga sempre inaspettato quando tutto sembra giá detto, e accresca l’interesse e la forza. Un tale assunto, per chi ben pensa, suppone un vigor di genio e una maestria d’arte molto superiore a quella che si ricerca nel viluppo dell’azione e nei colpi grandi di teatro.

Solo potrebbe non soddisfare il mezzo che conduce allo scioglimento. Era convenuto che i congiurati si trovassero in un dato luogo. Echilo dalle parole di Demarista arguisce che siano scoperti, e che non v’è salute per lui e per Timoleone, se non in corte. Che dovea fare un eroe? o cercar di salvare i compagni, o morir con loro. Echilo pensa prima a salvar Timoleone, e lo persuade a venirsene alla madre senza palesargli il perché: lo sdegno che mostra Timoleone quando sa il fatto, e il rimprovero che ne fa all’amico, mostrano abbastanza che quest’idea non fu nobile, né degna di loro. Echilo mandò un messo agli amici, ma non se ne fida egli stesso. Egli dunque espose alla morte i compagni senza soccorso, lasciando in loro il crudo sospetto d’esser traditi da Timoleone stesso, che da due di loro fu veduto entrar nel palazzo. Non dovea Echilo piuttosto avvisar subito Timoleone, e insieme con lui andare in persona in traccia degli amici per avvisarli; e se non gli riusciva d’esser a tempo, esporsi con loro alla stessa sorte? (5).

Tale era in fatti il pensiero di Timoleone, che vuole uscir della corte. La sola scusa di Echilo è questa: La morte nostra è certa; uniti ai compagni noi possiamo vender caro la nostra vita, ma non salvar noi né la patria. La salute di Timoleone è troppo necessaria allo Stato; se restiamo vivi, noi possiamo ancora uccidere il tiranno; se periamo con gli altri, tutto è perduto per sempre. Si pensi dunque ad assicurar Timoleone; ma se ci fosse un tradimento, degg’io abbandonarlo? Il suo cuore fraterno avrá egli forza bastante per uccidere il fratello sotto gli occhi della madre? Io non posso staccarmi da lui. Tutto ciò doveva egli spiegar chiaramente, per non lasciar negli animi il sospetto d’aver troppo leggermente abbandonato i compagni. E ad onta di ciò, sarebbe stato piú eroico di mettere in salvo Timoleone, e poi