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atto quinto 215
Mer.   ... Che fo?... Misera!... Oh giorno!...

Oh terribil momento!... La mia destra
dunque... Ma, oh vista! insanguinato, fero,
minaccioso Cresfonte ecco interporsi!...
Ahi!... dove fuggo?... Ove son io?... Pietade,
Messenj...
Egisto   Oh rabbia! E soffrirò?...
Polid.   Deh! taci
giá giá il tiranno l’efferato sguardo
su te...
Polif.   Non piú. Donna, una volta ancora
te l’offro: ecco mia destra.
Mer.   Oh ciel!... La mia...
Egisto Muori1. La destra a te dovuta, è questa.
Polid. Oh ardir!
Mer.   Che veggio?
Egisto   Muori2.
Polif.   Oh tradimento!
Soldati... Io moro...
Sold.   È un traditor; si uccida.
Popolo Ah! no; si salvi; è il nostro re3.
Mer.   Il mio figlio
egli è, vel giuro; è il vostro re...
Egisto   Ben altra
prova darovvi io stesso: e brandi, ed aste,
sparir fará questa mia sola scure4.
Mer. Messenj, ah! difendetelo...
Polid.   Respiro...
Ecco giá in rotta del fellon gli sgherri...
Mer. Deh! riedi, o figlio... Ahi lassa me!...
Polid.   Fra il sangue

  1. Strappata di mano al sacerdote la scure, si avventa a Polifonte, e lo atterra d’un colpo.
  2. Raddoppia il colpo.
  3. Il popolo si azzuffa co’ soldati.
  4. Si slancia fra i combattenti.