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atto secondo 179
in cui miei genitori?... oimè!... Non fosti

madre anche tu? deh! della mia...
Mer.   Pur troppo
io ’l fui,... pur troppo!... ed or, chi sa?... — Respira
dunque ancor la tua madre?... E il padre tuo
d’Elide è pure?
Egisto   Ei di Messene è figlio.
Mer. Di Messene? che ascolto?
Egisto   Io da bambino
dir gliel’udiva.
Mer.   È Polidoro il nome
forse?...
Egisto   Cefiso è il nome.
Mer.   E l’etá?...
Egisto   Molta.
Mer. Oh ciel!... — Ma pure il nome... — E di qual grado,
di quai parenti era in Messene? il sai?
nobile?...
Egisto   No: di pochi campi ei donno,
cui per diletto coltivar godea
colle robuste libere sue mani,
vivea felice, del suo aver contento,
colla consorte e i figli.
Mer.   E di sí dolce
vita chi ’l trasse; e perché mai sua stanza
cangiava?
Egisto   Ei spesso a me narrò, che interne
dissensíon di questo regno a fuga
l’avean costretto; e che soverchia possa
d’alto nemico il perseguia. Quí tutto
era torbidi e sangue; onde ei tremante
per la sua prole... Oh quante volte io ’l vidi,
ciò rammentando, piangere!
Mer.   Tu nato
dunque in Messene sei? Tuo padre seco
ti trafugava in Elide?