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ATTO QUINTO

SCENA PRIMA

Timoleone, Echilo.

Timol. Perché quí trarmi, or che si annotta?

Echilo   Ah! vieni:
la madre udrai...
Timol.   Che udrò, ch’io giá nol sappia?
Echilo Veder ti vuole, a te gran cose...
Timol.   Udirti
forse or con essa ad ingannarmi ardisci?
Echilo Io? — Ciò che far m’elessi, or or l’udisti.
Sol che tu scampi! e salvo or sei.
Timol.   Che parli?
Salvo, da che? Ti spiega.
Echilo   A me perdona,
se una cosa ti tacqui...
Timol.   Ah! forse osasti?...
Echilo Non ti sdegnar. Dalla tua madre io dianzi
sí dubbj accenti udia; timor sí vero
scorgea per te nel suo cor palpitante;
sí calde istanze ella men fea, che ad ogni
costo quí trarti io volli. Ai fidi nostri
pensai ch’alto periglio sovrastava,
ma pur tel tacqui; era pur troppo io certo,
che mai da loro a patto alcun spiccarti
io non potrei, se a te il dicea.