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368 | oreste |
ritornin tosto; ite, affrettate il piede,
volate. Oh gioja!
Elet. Io l’ho tradito! io stessa!
Cliten. Il figlio mio! — Crudel, se tu me pria
non sveni, trema...
Egisto In Argo, entro mia reggia,
perfida donna, il mio mortal nemico
introduci, nascondi?
Elet. Erale ignoto
non men che a te: fu mio l’inganno.
Egisto E d’ambe
sará la pena.
Cliten. Ah! no; me sola togli
di vita, me; ma i figli miei...
Egisto D’Atride
gl’iniqui avanzi? ah! non mi cape in seno
dalla letizia il core. Oggi, d’un colpo,
spenti fien tutti... Ma tornar giá veggio
i traditori: eccoli. Oh fausto giorno!
SCENA QUARTA
Oreste, Pilade, incatenati; Egisto, Clitennestra,
Elettra, Soldati.
dite...
Pilade Son io.
Oreste Menzogna: Oreste io sono.
Cliten. Qual m’è figlio di voi? ditelo: scudo
a lui son io.
Egisto Tu parla, Elettra; e bada
a non mentir; qual è il fratello?
Elet. È questi;1
- ↑ Correndo verso Pilade