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E ALFIERI 41

Genuflesso. La mia prima preghiera,
La prima, o padre, che ti muovo, è questa,
Confìdami le Fiandre! ....
No, non vorrai
Con sì dura ripulsa allontanarmi! ...
Necessità potente
È questa mia! L'estrema e dispetata
Mia prova. Io non lo soffro, io non lo posso
Rassegnato soffir che tutto tutto
Rifiutae tu mi debba. Inesaudito,
Deluso nelle mie care speranze
Or da te m'allontani. I tuoi Domingo,
Gl alba tuoi baldanzosi esulteranno
Ove tuo figlio nella polve ha pianto...
Tutti sanno costor che m'assentisti
La solenne udienza. Oh non coprirmi
Di tal vergogna! Non passarmi il core
Di questa mortalissima ferita!
Segno alla bassa irrision non farmi
De' tuoi regi serventi, e non si dica
Che lo stranier s'abbèveri alla tazza
Del tuo favore, e sol digiuno il labbro
Del tuo
Carlo ne sia. - Fa manifesto
Che tu m'onori ......
Accòrdami le Fiandre!
Io non debbo, io non posso in questa terra
Più rimaner. Qui grave è il mio respiro
Come lo soffocasse il manigoldo,
E quest'aere sull'anima mi pesa
Pari al rimorso d'un delitto. Un pronto
Mutar di cielo risanar mi debbe.
Se ti punge un pensier della mia vita,
Màndami nelle Fiandre!

Il paragone che siam venuti abbozzando fra i due illustri tragici delle due nazioni, e che tornerebbe inutile condurre più avanti, mira a cancella quel vano odio e quello stolto di-