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i 44 LETTERA
(Ire o conine come leyogliamo chiamare. Ma 7p
honanga più de tutti, & con più garbo e legìadria.
Durò lafeflafin alle quattro bori dopa mefi^ogior
no. ’blgyi potrei mai raccòtare le ricchezzefaune,
fr i’altre cofe chevifurono perchè tolto, i broccati,
&-velluti che qui no fono fi belli come i nefìri, tutto
il refìo era bellifiimo. Vficeuano nel gioco tanti per
parte, quando dodecUquando più, quando meno, <ÙT
yerfio il fine tutti infame a capo aperto, ^ccrefeeua
la bellóna lo fplendor falle yefiti per coffe da i ragi
del fole: p acciànon tejìajje la ficàia otiofia nel nte’%
<%o del giuoco. Hobmangj. per mutar yefih Cj infiegne
con grande rnaefià /montato da cavallo fi pofe a
(eder in offa-, e di «homo anco alfine della fefia. Di
ciò li Chnfiiani riceuerono grande allegrezza per
ejjery>cnuta di fi lontano paefe in fi buone mani, in
yna fi bella occafione: tnafiime ((fendo quiui tanta
gente di tanfi diuerfi regni, che per tutto fi raggioriera
delfauore che TSlobonanga dimofira a Chnflia
vi, Ù particolarmente a ncftri., Uteri il fiuo figlio fecondo genito Jetto Xenxicbifionogiouane
di grande efipettattione-,yene accedere
U V. yifitatore,alquale fò tale merenda che pareva
ChrifiianoveccbioJll Vadagli andò incontro v»
pe^ofuora ài cafa. Hon hoyiflo ancora perfiona
piucortefe di lui eccetto Saqumador.o, e dice che
yuol effere Chrifilano. Dio Kl^S. lo illumini,e conficr
mi nel firn fimo propofito.Hoggi fi è partito ’Hofiuvanga
yerfio jln^acch^ama. Domani partirà il
T. Vifitatoreetcet.
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