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i 4 o LETTERA
pio, ò monafierio, per dircofi, divn certo idolo >ò
pagodo, donde haueua /cacciato ifuoiC aciri,òfacer
doti, ylndò avifitarlo il V. Vifnatore,& andò ficco
il V.Organino & io.llVadre gli prefentòvnafedia,
divelluto indorata alcune bracete divelluto cremifi
no, (jvnvafo di crijlallo. Rjceuettcil Tadremolto
cortefemente,tnerauigliandoft affai della ffuagrade
ft atura. Si trattenne con noi molto, ragionando di
diuerfe cofe: & accortoft che ilTadreftaua indifpo
fio, parlò (eco dellafua comalefcewga congrande
amore. Effendogid partito il ’Padre, mi fc richiamare
col fratello Lorenzo,&mandò al Tadre diete
oche filueftre, ch’io non Vidi mai le maggiori, &
all’bora gli erano fiate mandate dal Re di Bando: die
de corr ijuefiogran màrauiglìa a tutti, per effer coffa
infidita. Vanendoci di là, andammo à vifiitar ilfiuo
figlio maggiore,&anco Muradono. Fu il “Padre ricemto
ancor cjuim congrandi amoreuole^e,in tan
to che al fratello Lorenzo, che portò la nuoua gli
donò dueVefìi di Jet a molto buone, & tfer non effer
più prolìffo non dirò altro del noflroviagio.
La prima fiefia che hà fatto r Ngbunanga,è fiata in
vLCjuima, e fi chiama Sarguitelo, e fu tale. Fe
mettere invrta piatta tante canne molto Irnge,don
de pedeuano molte bcUevcfii è ricche e molti drappi
con oro,chevengono dalla Cina,&altri di domafeo,
& dato fuoco alle canne ccrrcuanovelocemete tra il
fuoco e fumo,e (jueftofùdigradefpefa,e fecondo mi
dicono fu fpefo da feffanta mìlia feudi, percioche oltre
di altri ornamenti de i caualieri ch’erano da cm
duecento