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T E R Z O. 25

Ecco l’insidia mia.
Arit.Veggio venire, e ben turbata in viso,
Onde lo sdegno suo si fa palese
Clori, voi sentirete
Come ella sia disposta
Su le sofferte offese.


SCENA TERZA.


Clori, Megilla, Tirsi, Montano,

Leucippe, Aritea.


Clo.
A
Nzi ch’à voi favelli

Tirsi, e Montan vi prego sofferite;
Ch’io mi volga a costui;
Rispondi ingannatore,
Qual cosa in me vedesti,
Chi ti porgesse ardir d’essermi amante?
E perche il nome mio vai seminando
Entro gli amori tuoi?
Adesco io con gli sguardi, e col sembiante
Sì fattamente altrui,
Che sovra i miei costumi
Altri possa mentire; et haver fede
Di non perder credenza?
Rispondi, che sai dire?
Meg.Mi costrinser le Ninfe
Sotto pena di morte a far palese
Perche sì sconosciuto
Qui facessi soggiorno;
Così costretto, io dissi
Esser forza d’amore
Fecer commando poi, ch’io rivelassi
Il nome della Ninfa, onde era amante:


B      Di