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o piccina, bella o brutta? pur che sia sana e buona, povera piccina! buona come la sua mamma....

Sollevò la testa guardando in giù verso casa.

«Grazietta mamma!» disse forte, e sorrise passandosi la mano sulla fronte, intenerito, poi allungò ancora di più il passo.

«Come sarà grande?» pensò «forse così.... forse neppure come il mio piede; con un visetto grosso come una mela.... e delle manine che entreranno nella mia bocca.... ah, ah! la farò dormire nel mio cappello.»

Stava per infilare la scaletta di casa sua, quando una voce sopra di lui, la voce della madre di Grazia, gridò:

«Un maschio! un maschione!»

Bernardo s’aggrappò alla ringhiera e rimase senza fiato.

«Ma come! se Paolino!... ah, vero grullo che sono! egli ha detto una creatura....»

Sali la scaletta in un salto, facendola scricchiolare tutta, si precipitò in casa ridendo e piangendo, baciò e ribaciò la sua donna e il suo figliolo, dicendo a sè stesso: «fa adagio, non schiacciarlo, bisogna star zitti!»