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88 de pictura – libro secondo



49.    Truovasi chi adopera molto in sue storie oro, che stima porga maestà. Non lo lodo. E benché dipignesse quella Didone di Virgilio, a cui era la faretra d’oro, i capelli aurei nodati in oro, e la veste purpurea cinta pur d’oro, i freni al cavallo e ogni cosa d’oro, non però ivi vorrei punto adoperassi oro, però che nei colori imitando i razzi dell’oro sta più ammirazione e lode all’artefice. E ancora veggiamo in una piana tavola alcune superficie ove sia l’oro, quando deono essere oscure risplendere, e quando deono essere chiare parere nere. Dico bene che gli altri fabrili ornamenti giunti alla pittura, qual sono colunne scolpite, base, capitelli e frontispici, non li biasimerò se ben fussero d’oro purissimo e massiccio. Anzi più una ben perfetta storia merita ornamenti di gemme preziosissime.


50.    Sino a qui dicemmo brevissime di tre parti della pittura. Dicemmo della circonscrizione delle minori e maggiori superficie. Dicemmo della composizione delle superficie, membri e corpi. Dicemmo de’ colori quanto all’uso del pittore estimammo s’apartenesse. Adunque così esponemmo tutta la pittura, quale dicemmo stava in queste tre cose: circonscrizione, composizione e ricevere di lumi.