Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. III, 1973 – BEIC 1724974.djvu/221


ecatonfilea 217

denso terreno, poi subito uscito in la luce perde ogni sua forza e nervo. Così il sospetto, in oscuro e ascoso dentro al petto, mai resta di commuovere l’animo in ogni perturbazione; subito vero fatto palese, perisce. E interviene che esponendo tuoi sospetti, chi te ama con ragione e scuse purga i suoi quali tu stimi errori; e per questa fede verso di te gli cresce amore molto ardentissimo, però che sente quanto, fidandoti di lui, a te il mantenere vostro amore sia a cuore; dipoi fugge in ogni simile cosa più esserti grave. E così, discoperto il sospetto, ne vivete in dolce e continua amicizia. Onde contrario, tenendo il sospetto occulto, insieme e mantenendo sdegni e gare, vi fo certe quanto vi seguirà, che chi voi ama più e più volte offeso e per molte ingiurie da più parte percosso, per una quale a voi forse parerà minima, all’ultimo si romperà ad ira, e fastidiravvi, e trasporrà il suo amore altrove. Voi ivi sole, deserte, piangerete e desidererete indarno quello che ora non, quanto dovete, degnate. Seguiravvi ancora che chi sapea i vostri amori, vi riputerà ingrata e villana, biasimeravvi ove arete per vostra durezza escluso chi tanto vi serviva; e quelli ai quali erano e’ vostri amori prima non conosciuti, ora molto maravigliandosi non quanto prima spesso vedere l’amante vostro in quelle ore e luoghi ove soleva salutarvi e onorarvi, qui stimerà o che sazio s’abandoni il contento amore, o che in voi sia natura troppo stranissima da non poterla comportare. Seguiravvi ancora che l’amante vostro, addolorato per vostre offese, dolendosi di vostre ingiurie, forse con qualche vostra infamia si vendicherà. Né sia chi stimi che chi per altrui durezza e impietà già sia condotto agli ultimi dolori e quasi presso alla morte, ora di lei o di suo onore abbia più che lei di lui compassione o riguardo. Così superbe, ingiuste, ingrate, perderete fama, amante e amoroso sollazzo, riceverete infamia, merore e tristezza, troveretevi sole, abbandonate, sanza amante, sanza chi vi servi o lodi, viverete con dolori, lacrime e sospiri. E dove prima il vostro sospetto era che il signore vostro amassi altri insieme con voi, ora certissime che più non ami voi, mai sarete senza gravissima e certa paura, sempre temendo che chi può, non si vendichi. Ogni ferma pazienza, figliuole mie, spesso offesa diventa furore. E se voi d’ogni minima ingiuria tanto v’in-