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ste male arti a chi mal vive, e chi così vivendo merita odio non amore. Ama tu, e sarai amata. Porgiti lieta, gioconda, amorevole e tale che tu meriti essere amata, insieme e molto ama, così certo subito sentirai accese le fiamme amorose in chi tu ami. E reputa in buona parte, se chi tu desideri segue lento a discoprirsi amante, e giudica chi viene riposato ad amare, costui tardo in amare si stracca; e mai fu tardo amore non molto perpetuo ed eterno. Raro percuote o casca chi corre rattenuto, e qualunque arbore tardo cresce, tardi perisce».

O perfettissimi ammonimenti quali io provai poi essere verissimi! Quanti sdegni, quanti fastidi più a me che a lui dannosi, quante ingiurie, non se non per mio poco sapere amare, sofferse da me il mio signore. Mai però restò di molto amarmi, mai cominciò essermi in alcuna cosa molesto. E in lui provai quello a me diceva l’avola mia, donna in altre cose e in prima in amare espertissima, che uomo sofferente sempre fu taciturno e copertissimo. Mai il signor mio, benché per mie ingiurie adolorato, mai però con altri scoperse il suo dolore o mio alcuno errore. Adunque, fanciulle, sianvi a mente questi quali sino a qui raccontai ottimi precetti. Durate servendo e amando, così sarete amate. Via brevissima a farsi male volere sempre fu mostrare di mal volere: molto più brevissima ad acquistare amore sarà questa una sola, amare. Amate adunque e acquisterete amore.

Udisti sino a qui, fanciulle delicatissime, quali sieno da eleggere amanti virtuosi e modesti, come si prendano co’ buoni costumi e molto mostrare amarli. Resta quella ultima parte, in che modo si possa nutrire benivolenza e molto durare nei dolci spassi d’amore, qual cosa voglio non dubitiate essere molto necessaria. Dicesi fatica non minore serbare l’acquistato che di nuovo acquistarlo. Acquistando, a noi spesso giova la fortuna e caso; a conservarlo quasi solo la prudenza, diligenza e industria. E certo in amore sono i nostri beni non rarissimo turbati parte da’ tempi e corso delle cose, parte dalla ingiuria e iniquità de’ maligni e invidiosi, parte da molte altre cagioni e impeti della fortuna, parte per non sapere ben reggerci e guidarci amando. I tempi, fanciulle, e la fortuna conviensi ubidirli e sofferirla, e come chi aspetta di