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più sarà odorifero e soave che quando era acerbo, ma questo troppo maturo sarà vacuo, vincido e frollo. Così l’amore de’ giovinetti sta pieno d’acerbità e asprezza. Aggiugni che in amare sono altre infinite non minori dolcezze troppo maravigliose più molto che sedersi soli due in su una sponda. Ecci il motteggiare festivo; ecci scoprire suoi dolori raccontando l’antiche passate molestie; ecci il palesare ogni sospetto, emendando e con dolci accuse riprendendo l’uno l’altro, e così godere susurrando più ore, parte ridendo, parte dolce lacrimando. Niuna cosa si trova tanto soave a chi vero ami, quanto sulle gote sue e in sul petto suo sentire unite le lacrime tue con quelle di chi t’ami. E quale mele d’Iblea, qual cinnamo d’Arabia, qual nettar apparecchiato alli Dii, figliuole mie leggiadrissime, qual si può imaginare cosa tanto soave quanto una sola lagrimetta di chi tu ami? Cosa inestimabile! Dolcezza maravigliosa! Nulla tanto si truova in amare preziosissimo e da molto stimarlo. Non tutte le gemme appresso degli Indi, non tutto l’oro in fra’ Persi, non tutti gl’imperi de’ Latini tanto sono preziosissimi, o figliuole mie ornatissime, quanto una sola lagrimetta di chi tu ami. O felice fanciulla, o fortunata amata, o beato amore quale in quegli occhi tanto da te amati vederai insieme amore, fede, pietate e dolore! E così a simili e molti altri divini piaceri e diletti, quali per più rispetti e per brevità qui non racconto, sono accomodatissimi non e’ garzonetti né in tutto anche i vecchi, ma solo i già fermi e maturi petti.

Sino a qui avete di che età siano gli ottimi amanti. Restano altre cose utilissime circa a eleggere amanti, quali reciterò brevissime.

Mai a me parse atto ad amare uomo troppo ricco, però che questi pecuniosi comperano gli amori, non cambiano la benivolenza, e possendo da molte sadisfarsi non servano fede a uno vero amore. E parmi durissima cosa amare uomo troppo bello, però che da molte chiesto, da noi troppo amato, mai possiamo di lui vivere sanza grandissimo sospetto. E parmi pericoloso amare uomo supremo di stato e molta fortuna, però che non possono darsi ad amare sanza più domestici e strani testimoni. Escono mai sanza moltitudine di suoi servi e amici, e sempre da tutti più che gli