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profugiorum ab ærumna 439


rore, evidente pure in A dove il copista scrisse ma / thie e l’Alberti aggiunse in fin di riga la; R lutoso fetido 26. L1 appresso di noi, L8 di me, R diurni 27. Hor. Carm., I, 1, 1: Maecenas atavis edite regibus 28. R om. tanta 30. A dormire corr. m. a. ex dolere.
p. 173 1. A miserie agg. m. a., L1 R om. miserie 14. R benigni 19. L1 potere dire in te quello 21. R o chieste 24. L1 da nostro 28. R dolerti 32. L1 virtù t’accusa.
p. 174 3. L1 quanto 4. R t’insegna 6. L1 L8 malizia 16. A Fa Fb così tu ogni, R L8 così in ogni, L1 così tu in ogni 19. L1 o con qualche grata 22. A o imposte (sic) agg. in. a., L8 ho imposte; seguo L1 F2 Fb 23. Sono parole di Venere non di Enea: Aen., I, 239; fatis contraria fata rependens 31. A F2 Fb L8 cosa (i versi, perduti, ricalcano Aen., I, 198-99: o socii... o passi graviora, dabit deus his quoque finem) 34. Aen., I, 203: mittite: forsan et haec olim meminisse iuvabit.
p. 175 3. Aen., IV, 655 4-8. Iliad., 22, 303-5 14. L1 buone speranze 23-24. A e costui non però so se e’ potesse in noi e noi (dopo potemo) agg. m. a.; queste parole mancavano in F8, ma sono state aggiunte in marg. da Z. A.; figurano negli altri codd. (in R però confusamente) 27. A R questo.
p. 176 2-3. Sen. De tranqu. an., XVII, 8 10. R om. sempre 15. L1 in raccontargli 26. L1 (dopo adormentollo) Dicono que’ vetusti teologi Iunone essere la terra, Latona la nocte, e alla nocte essere proprio nome il dimenticarsi, già che la nocte dà sonno e ’l sonno induce oblivione. Stratonices... 33. L1 pare a me pure 35. Fb Fedria (correzione giusta: cfr. Ter. Eun., 216 sgg., in ispecie 220); R Fb dicea.
p. 177 1-4. Iliad., 24, 130 7. L1 nominoronsi; Fb detta così perché; L1 in cima alla carta vicino a queste righe si legge questa nota (aggiunta dalla stessa mano): Versi di Solon filosofo presso a Eusebio Panfilo: Nunc mihi sit Veneris mine Muse nuncque Liei / dulce opus: hoc hominum bona gaudia menti refert (non li trovo in Eusebio; cfr. Plut. Amat., 5, p. 75 i d) 16. A R L2 F1 Fa Fb solea viver di mangiare (ma cfr. Iul. Cap. Max., 4, 1 sgg., tradotto quasi letteralmente dall’Alberti) 27. L1 F2 Fb a più e più.
p. 178 2- 3. Aen., III, 660-661; il 2° emistichio del v. 661 figura nella tarda tradizione manoscritta del poema 4-5. L1 di Pittagora quali affermano 6. R consolato 13. R e più a me giovi 15. Fa Fb ne so se fusse comodo instituto 21. Codd. (salvo R) om. pio, L8 Fb F8 più el riconoscersi