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280 de iciarchia

del marito. Al precettore, quanto el discipulo più sarà cupido d’imparare, tanto più lo ubbidirà circa le cose onde e’ diventi più dotto. E quest’altro, quanto e’ più conoscerà essere amato dal fratello o dallo amico, tanto più l’ascolterà e seguirà e’ suoi ricordi e amonimenti, massime se crederà che sia bene esperto. Gli operari sono obligati al premio per susservire. Questi altri in mare fanno quanto dice el nocchiero per non pentirsi navigando e per conducersi in porto con secura navigazione. E questi per liberarsi dalle lassitudini e raffermarsi a sanità ubbidiscono al medico. La disciplina militare può sopra e’ suoi armati: la severità delle leggi impone maiestà e venerazione al principe. Tutti questi imperi bisogna che ’l nostro iciarco sappi adoperare in tempo. Di questi niuno da natura perfetto più che ’l paterno. E quando dallo iciarco si richiede, come noi dicemmo, che sia per amore padre a tutti, converrà si porga tale che meriti reverenza paterna. Adonque sarà maturo, grave, moderato; fuggirà ogni suspizione di lascivia, però ch’e’ vizi benché minimi sono molto notati negli omini degni; comanderà non come a’ servi, ma ecciteralli, comoveralli come carissimi figliuoli a fare quelle cose onde e’ siano salvi e beati; e’ cercherà in tutti e’ modi essere amato da loro, e riceverne in tempo consolazione di vederli per sua opera fatti felici. A questo nulla gioverà quanto farli amatori della onestà e studiosi delle cose lodate. Tanto sarà ogni imperio perfetto, quanto el principe farà bene a’ suoi e quanto e’ suoi ameranno lui. E tu, quanto chi t’è figliuolo sarà migliore, tanto lo amerai più, e lui pari a te retribuirà vero amore. Con quegli che saranno aspri e ritrosi ed elati, forse perché e’ sono più fortunati che gli altri, — qual vizio suole abitare insieme colla improbità femminile, — tu iciarco userai lo imperio del marito, e seguirai mitigando con blandizie più che con rigore di parole, e conducera’li con lusinghe più che con precetti, e aiutera’li mitigare que’ suoi costumi inurbani, persuadera’gli che la facilità e umanità, l’essere ossequioso rapporta più utile che l’essere riputato abbiente e potente. A quelli che saranno ventosi e cupidi d’essere appellati splendidi e godono essere acerchiati da molti assentatori, e’ dotti e periti nella ragion del vivere mo-